Norvegia, il mea culpa della polizia: "Potevamo bloccare prima Breivik"

OSLO, 15 MAR – La polizia norvegese arrivo' tardi su Utoya, l'isoletta del massacro, dopo che il killer aveva agito indisturbato per un'ora e un quarto, per colpa di alcuni errori, fra cui un canotto laceratosi per il troppo peso. Sulla vicenda di Anders Behring Breivik, l'estremista di destra che il 22 luglio luglio in Norvegia ha massacrato 77 persone, la polizia norvegese oggi, alla luce di un rapporto, ha fatto "mea culpa": "A nome della polizia norvegese, voglio presentare le mie scuse per non aver arrestato Breivik prima", ha dichiarato il commissario nazionale Oeystein Maeland.

"E' pesante scoprire che tante vite umane avrebbero potuto essere risparmiare se l'assassino fosse stato bloccato prima", ha aggiunto Maeland.

Secondo la ricostruzione dei fatti, Breivik, dopo aver piazzato la bomba nel centro di Olso, ha trascorso 75 minuti indisturbato sull'isoletta di Utoya, dove si teneva un raduno di giovani socialdemocratici e dove ha potuto massacrare 69 persone a sangue freddo con armi da fuoco prima di essere bloccato. La polizia e' stata criticata per come ha gestito il suo intervento, arrivando sull'isoletta a bordo di un gommone troppo carico che si e' anche lacerato, anche se il rapporto sottolinea come "ha adempiuto alla sua missione il piu' rapidamente possibile". "Avremmo potuto arrivare prima a Utoya? La risposta e' si'. Se il battellino della polizia non fosse stato sovraccaricato e non si fosse rotto".

"Possiamo concludere con tutta certezza – ha detto ancora il commissario Maeland – che la polizia non ebbe la capacita' di gestire tutti gli aspetti di un episodio accaduto un venerdi' come tutti gli altri".

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