La nube vulcanica arriverà anche al Sud. Ma in Europa alcuni aeroporti hanno riaperto

La nube vulcanica causata dall’eruzione in Islanda continuerà ancora per alcuni giorni e arriverà a coprire tutta l’Italia: secondo gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, nei prossimi giorni le ceneri dovrebbero arrivare fino alle regioni meridionali.

Intanto è caos nei cieli di mezza Europa: tantissimi i voli annullati, anche se alcune compagnie aeree hanno effettuato dei test che hanno dato esito positivo. Ad esempio l’olandese Klm e la tedesca Lufthansa hanno fatto delle prove che hanno confermato che non ci dovrebbero essere particolari problemi a volare. Tuttavia in Olanda e Germania gli aeroporti resteranno chiusi almeno fino alla sera del 18 aprile.

Il 17 aprile, invece, sette aeroporti spagnoli sono stati riaperti dopo circa un’ora dalla chiusura in quanto il cielo a nord si è schiarito. Lo ha annunciato l’autorità dell’aviazione civile spagnola: «La nuvola di ceneri si è spostata e questo ha permesso di riaprire gli scali di Asturie, Santander, Bilbao, San Sebastian, Vitoria, Pamplona e Logrono».

In Italia la situazione è ancora complessa: per l’aeroporto romano di Fiumicino il 18 aprile sarà un’altra giornata di caos. Già per l’intera mattinata sono decine i voli cancellati mentre, sin dalle prime ore del mattino, oltre 200 passeggeri sono in fila ai banchi delle varie compagnie, per cercare di poter avere informazioni o riprenotarsi sui primi voli utili, quando la situazione potrà sbloccarsi.

C’é chi è già da due o tre giorni in aeroporto, chi dopo aver trascorso la notte in albergo vi è tornato stamattina. Raccontano alcuni di “aver provato a prenotare auto a noleggio ma ci hanno detto che è tutto pieno”. “Devo andare a S.Pietroburgo – spiega un viaggiatore russo – non ho trovato finora alternative. Intanto, cerco di riprenotarmi sul primo volo che potrà partire, almeno spero”.

Circa 200 persone hanno invece pernottato su altrettante brandine, allestite dalle decine di volontari delle varie associazioni di protezione civile nella hall del Terminal 2. “Il picco massimo di persone che hanno riposato qui – raccontano i volontari – c’é stato intorno alle 2 della scorsa notte. Oggi ci prepariamo a fare arrivare, in caso sia necessario, altre scorte di generi di conforto, acqua, ecc. e altre brandine”. Altri gruppetti di viaggiatori hanno invece bivaccato nelle hall delle altre aerostazioni, sui sedili.

Per quanto riguarda la situazione nel resto d’Italia, sono stati cancellati 538 voli a Malpensa e 211 a Linate. Voli bloccati anche a Bari, Firenze e Pisa.

Intanto gli aerei continuano a non volare nei cieli di mezza Europa: voli bloccati in Olanda almeno fino alle 14, in Germania e Gran Bretagna fino alla sera del 18. In Danimarca la chiusura è almeno fino alle 2, mentre in Repubblica Ceca e Finlandia bisognerà attendere almeno il 19 aprile.

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