Olanda, l'azienda alla Fondazione: "Pagate o ci teniamo i pezzi dell'albero di Anna Frank"

Pubblicato il 4 Aprile 2012 - 19:46 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES, 4 APR – I pezzi dell'albero ultracentenario di Anna Frank, sradicato dal vento nell'agosto del 2010, resteranno nelle mani della società olandese che ha liberato dai suoi resti il cortile della casa dove la giovane ebrea resto' nascosta con la famiglia, prima di finire nelle mani dei nazisti, finche' la fondazione ''Salvate l'albero di Anna Frank'' non paghera' quanto dovuto per il lavoro: 16 mila euro.

Il tribunale di Amsterdan ha condannato la fondazione a pagare la societa', ma la Fondazione – che si e' battuta per anni per salvare l'albero che ha ispirato alcune delle pagine piu' toccanti del Diario della giovanissima vittima dell'Olocausto – ha affermato che ritiene ''poco probabile'' poter onorare questo debito.

Il vecchio castagno, sostenuto da una struttura d'acciaio dal 2008, e' morto definitivamente il 23 agosto 2010, abbattuto da un forte vento. La societa' Van der Leij e' intervenuta per raccogliere il tronco che, tagliato a pezzi, e' ora conservato in un posto ''secco e ventilato''. La Fondazione riteneva di potere pagare l'intervento con le offerte di acquisto dei resti del castagno che erano giunte ad Amsterdam da diverse parti del mondo, anche da Israele e Stati Uniti. Ma poi l'interesse e' scemato lasciando la Fondazione senza i fondi necessari per saldare la fattura. E le sezioni del tronco del vecchio e gigantesco ippocastano bianco, tanto amato da Anna Frank, restano in ostaggio della societa' olandese.

''Il nostro castagno e' in piena fioritura, dai rami piu' bassi alla cima. E' carico di foglie e molto piu' bello dell'anno scorso'', scriveva Anna Frank il 13 maggio 1944, osservando l'allora rigogliosa pianta dalla soffitta della sua casa. La ragazzina, ebrea di origine tedesca, rimase nascosta con la famiglia in questa soffitta per due anni, fino alla scoperta del nascondiglio da parte dei nazisti, poco prima della fine del conflitto. Poi la deportazione dei Frank, con la tragica morte di Anna nel campo di concentramento di Bergen Belsen, a soli quindici anni, nel marzo del 1945.

L'amato castagno continua pero' a vivere non solo nelle pagine del Diario, ma anche nei 150 alberelli nati dai semi dei suoi frutti, in gran parte piantati in un parco di Amsterdam.

Uno di questi eredi del castagno si trova nel giardino di Anna Frank a Parigi, mentre un altro e' stato inviato alla Casa Bianca.