Pacchi bomba a Roma, l’addetto dell’ambasciata del Cile ferito frequenta un centro sociale

Cesar Mella, l’addetto dell’ambasciata del Cile di Roma rimasto ferito da uno dei due pacchi bomba esploso il 23 dicembre (l’altro era destinato all’ambasciata svizzera), è ”un compagno ed un amico impegnato nell’esperienza della Ciclofficina popolare della ex Lavanderia”, un centro sociale romano.

Lo rivelano gli stessi appartenenti all’Associazione ex Lavanderia che con un post pubblicato su ‘Indymedia’ affermano di aver scoperto oggi che l’uomo rimasto ferito era proprio il loro amico. ”Cesar è in ospedale, con due dita in meno e noi siamo arrabbiati – è scritto nel post – Non sappiamo chi ha mandato i pacchi esplosivi nelle ambasciate della Svizzera e del Cile”, rivendicati dalla Federazione anarchica informale. Forse, sottolineano ”qualche ‘sciroccato’ convinto di perseguire un ideale rivoluzionario o, come spesso accade, qualche pezzo di potere che intende reagire cosi’ alle mobilitazioni studentesche ed alla crisi del sistema politico. O forse tutte e due le cose”.

Fatto sta, ”che chi vigliaccamente colpisce nel mucchio, per qualsiasi ragione lo faccia, colpisce spesso i ‘poveri cristi’, le persone che lavorano per sopravvivere magari in un paese che non è il proprio o che, come in questo caso, dedicano tempo e passione ad attività sociali per un mondo migliore”. Dunque a Cesar va tutta la solidarietà dell’Associazione. ”Gli auguriamo – proseguono – di poter tornare presto con noi e di affrontare con forza le lesioni subite”. ”Ancora di più – conclude la ex Lavanderia – per affermare l’idea di un mondo nuovo, nonviolento e libero veramente”.

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