Parigi, cene clandestine con ministri? “Fuori i nomi”, ma la gola profonda… scherzava. La procura indaga

Parigi, cene clandestine con ministri? Grande clamore e molte polemiche per un servizio televisivo dell’emittente francese M6 su presunte “cene clandestine” in locali di lusso, con invitati di spicco.

Fra i quali parlamentari e ministri del governo Macron. Attovagliati senza rispetto delle distanze e in assenza di mascherine.

Parigi, cene clandestine con ministri? “Fuori i nomi”

Ma della presenza dei ministri finora non sono spuntati indizi compromettenti, se non le parole di un commensale. Uomo d’affari, famoso collezionista, personaggio dei media, Pierre-Jean Chalençon ha ritrattato, invocando lo scherzo. 

Ma sui social impazza la campagna per conoscere l’identità dei ministri che si presume siano coinvolti, “fuori i nomi”, in sostanza.

In un video spuntato fuori domenica, ma registrato lo scorso febbraio, Chalencon afferma che sarebbe presto venuto a una cena clandestina anche il portavoce del governo, Gabriel Attal.

“Ho scoperto questo video ora su Twitter e sono assolutamente stupefatto”, ha risposto domenica sera Attal, il cui entourage ha sottolineato che “non conosce Chalencon e non ha ovviamente partecipato ad alcuna cena o serata” clandestina.

Cene clandestine, aperta inchiesta penale

Individuato in poche ore, il presunto organizzatore delle serate clandestine ha affermato di aver “scherzato”. Intanto, però, la procura ha aperto un’inchiesta penale.

Nel reportage con telecamera nascosta, M6 aveva mostrato un ristorante clandestino – poi identificato come il “Palais Vivienne”, in pieno centro di Parigi – in cui nessuno, neppure i camerieri, indossa mascherine, né rispetta le distanze.

Molti gli abbracci e i baci fra i partecipanti, in un’atmosfera molto festosa. Immagini simili sono state girate in un’altra cena a pagamento con decine di invitati, senza il rispetto di alcuna regola.

Mentre bar e ristoranti sono chiusi nella capitale dal 29 ottobre. Il procuratore, Rémy Heitz, ha ordinato un’inchiesta dopo l’ondata di polemiche successiva alla trasmissione.

Nelle immagini, fra l’altro, si sente il proprietario del locale “Palais Vivienne” (voce camuffata ma immediatamente individuata sui social come quella di Pierre-Jean Chalençon) affermare: “Ho cenato in settimane in due o tre ristoranti cosiddetti clandestini, con diversi ministri”.

Investito dalla bufera mediatica e dall’inchiesta, Chalençon ha ritrattato già nella serata di ieri attraverso il suo avvocato, affermando di aver “scherzato” e di aver fatto ricorso al “senso dell’assurdo”.

 

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