Corteo no global, scontri a Copenaghen

Black Bloc in azione

Secondo le autorità erano in trentamila le persone che hanno sfilato oggi a Copenaghen per chiedere un accordo ambizioso e vincolante alla Conferenza sul clima in corso nella capitale danese, dove sono scoppiati degli incidenti a margine del mega-corteo no global e ambientalista. Quattrocento le persone fermate, secondo l’ultimo bilancio della polizia.

I violenti, comunque, sono stati con successo isolati dalla polizia che ha impedito ai black bloc di realizzare la loro consueta strategia: l’infiltrazione nei corte pacifici. Sessanta di loro sono stati arrestati e la manifestazione no-global ha potuto effettuarsi senza drammatici incidenti.

Partito dal Parlamento, il serpentone si è diretto al Bella center, dove si svolgono le trattative sul clima, sei chilometri a sud dal centro città. Poche centinaia di metri dalla partenza del corteo, circa trecento black bloc hanno rotto delle vetrine lungo il percorso, colpendo anche la sede del ministero degli Esteri danese. Il gruppo di estrema sinistra “Never Trust a Cop”, aveva lanciato una manifestazione “anti-capitalista” nel centro città.

La maggioranza dei manifestanti, venuti in auto o in treno dalle grandi città della Germania, da Londra, Amsterdam o Milano, sono quasi tutti europei, eccetto qualche gruppo di cinesi, coreani o africani. Ieri erano state arrestate 75 persone, tre delle quali, due britannici e un francese, sono state espulse. Tutti rilasciati i dieci italiani fermati, tra cui i due attivisti Tommaso e Rocco Cacciari, nipoti del sindaco di Venezia Massimo Cacciari. La manifestazione è seguita con attenzione da decine di delegati sugli schermi installati nei corridoi della conferenza sul clima.

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