Riforma delle pensioni, la Francia scende in piazza

La Francia scende in piazza contro la riforma delle pensioni. L’adesione allo sciopero e alle manifestazioni proclamate da sei organizzazioni sindacali è stata massiccia: circa 2 milioni di persone si sono riversate in strada, 797.000 secondo il ministero dell’Interno.

I francesi protestano contro il progressivo aumento dell’eta’ pensionabile da 60 a 62 anni entro il 2018 previsto dal governo del presidente Nicolas Sarkozy. Per il segretario generale della CGT, il principale sindacato del Paese, Bernard Thibault,hanno aderito alla protesta ”1,92 milioni” di persone, contro 1 milione lo scorso 27 maggio. ”Serviva una reazione all’altezza della rimessa in discussione dei diritti pensionistici. Direi che la risposta ha abbondantemente raggiunto il livello necessario”, ha aggiunto Thibault.

Il numero uno della CGT non si e’ risparmiato un collegamento con la bufera che ha investito la nazionale di calcio francese trasformandosi in affare di Stato con l’intervento del Presidente Nicolas Sarkozy: ”Credo che se 23 scioperanti (i giocatori dei Bleus, ndr.) riescono a modificare l’agenda del presidente della Repubblica, possiamo credere che i responsabili sindacali possano essere ricevuti”. ha affermato Thibault, riferendosi all’incontro di oggi tra Sarkozy e l’attaccante Thierry Henry. Il numero uno della CGT ha quindi lanciato un appello affinche’ sulla riforma delle pensioni si possa riaprire la trattativa. Anche Francois Chereque, capo del secondo sindacato del Paese (CFDT) ha detto che si e’ certamente raggiunto l’obiettivo dei ”due milioni”.

Per il governo, l’innalzamento dell’eta’ pensionabile e’ il miglior modo di garantire il finanziamento del sistema previdenziale, che ha bisogno di 70 miliardi di euro entro il 2030. Sarkozy si e’ detto pronto a quelle che ha chiamato delle ”evoluzioni”. Di fronte all’innalzamento del debito pubblico, Parigi ha annunciato misure di rigore per contenere la spesa, in un momento in cui si moltiplicano scandali e rivelazioni sullo stile di vita e sui privilegi dei politici. Allo sciopero, hanno aderito i servizi pubblici – in particolare il mondo dell’insegnamento e della scuola – nonche’ i trasporti.

Solo la meta’ dei TGV, i treni ad alta velocita’, e un treno regionale su 4 hanno funzionato regolarmente, secondo quanto ha riferito la SNCF, l’azienda del trasporto ferroviario. Disagi anche nel traffico aereo, con il 15% dei voli annullati in partenza dagli scali parigini di Roissy e di Orly. Ma l’agitazione ha riguardato anche il trasporto locale, come la metropolitana e gli autobus. Servizio ridotto anche nelle radio del servizio pubblico, mentre alcuni quotidiani nazionali, come Le Monde, non sono stati distribuiti. In Francia,questo e’ il quarto giorno di sciopero generale indetto dall’inizio dell’anno per questioni legate al lavoro e alle pensioni. Circa 200 manifestazioni si sono svolte in tutta la Francia. A PArigi, il corteo, accompagnato dal suono di fischietti e vuvuzuelas sudafricane, ha visto sfilare 47.000 persone secondo la questura, 130.000 secondo la CGT, il primo sindacato transalpino.

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