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Poliziotta si innamora di un detenuto. La relazione a luci rosse nel carcere di Winchester

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Poliziotta si innamora di un detenuto. La relazione a luci rosse nel carcere di Winchester

ROMA – Un amore scoppiato all’improvviso tra le sbarre di un carcere. E che ha fatto il giro del mondo una volta venuto alla luce, a causa degli incredibili dettagli emersi in merito alla vicenda. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] La passione è in realtà esplosa non tra due persone recluse, ma tra una donna che lavorava nella struttura come ufficiale di polizia e un uomo finito in prigione per un tentativo di rapina a mano armata.

Lei, Barbara Dyer, 26 anni, si era completamente invaghita di lui, Saul Powell. Ogni volta che poteva si intrufolava nel suo reparto per degli incontri ravvicinati. Per non destare troppo l’attenzione, però, utilizzava spesso un collega come tramite, per far arrivare nella cella del ragazzo, che doveva scontare una pesante condanna a 17 anni di carcere, delle sue foto a luci rosse con il seno e i genitali in bella mostra. Il tutto andava in scena regolarmente nella prigione di Winchester, in Inghilterra. Un vicenda ricostruita sulle pagine del Daily Mail.

Non c’erano soltanto le foto a luci rosse ad animare le tristi giornate del detenuto. Di tanto in tanto, Barbara gli faceva recapitare anche le sue mutandine usate, un’idea che entrambi trovavano particolarmente eccitante. E ancora: lettere d’amore, telefonate con l’accortezza di usare sempre nomi falsi per non dare troppo nell’occhio. Una relazione andata avanti per mesi prima, però, di essere scoperta scatenando una vera e propria bufera intorno alla ragazza. Lei ha tentato di giustificarsi sostenendo di non aver violato la legge, visto che i rapporti avvenivano con un detenuto sotto la sua diretta custodia, visto che lei si occupava di un’altra ala della struttura.

Nel corso del processo alla giovane, che non si è ancora concluso, sono emersi diversi dettagli a luci rossi che hanno subito fatto il giro dei social. Al ragazzo, in carcere per scontare anche truffe e reati minori commessi in passato oltre alla rapina, Barbara scriveva messaggi espliciti come “vorrei stringere in mano il tuo ca***” e gli diceva di “prepararsi per il giorno in cui uscirai dal carcere: non ti faccio nemmeno arrivare a casa, ti strappo i vestiti di dosso già in ascensore”.

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