DRESDA – Ha incontrato la sua vittima su un sito per cannibali, prima di ammazzarlo, fare a pezzi il cadavere e filmare tutto con una videocamera. Il carnefice è Detlev Guenzel, 56 anni, insospettabile poliziotto di Dresda, compagno affettuoso e padre modello di una bimba. E’ accusato di aver strangolato e fatto a pezzi Wojciech Stempniewicz, 59 anni, uomo d’affari di origine polacca, conosciuto su un sito per cannibali.
I due si sono tenuti in contatto via mail e sms per circa un mese prima di stabilire una data precisa: il 4 novembre. Occasione in cui la vittima avrebbe espresso il desiderio di “spingersi oltre” le perversioni fino a quel momento condivise solo a parole col suo potenziale carnefice. Al processo, appena iniziato, l’ex poliziotto ha ripercorso insieme ai giudici le fasi del macabro incontro.
Guenzel è andato a prendere Stempniewicz e lo ha accompagnato nella sua residenza in campagna, dove gestiva un bed and breakfast insieme alla sua fidanzata. Nel seminterrato avrebbe strangolato e appeso la vittima a un gancio. Il video girato dallo stesso carnefice, comincia proprio da qui: dopo aver azionato lo stereo con un cd di musica pop, ha cominciato a fare a brandelli il cadavere: quattro ore e 50 minuti di riprese dell’orrore.
Secondo il procuratore Andras Feron, che si sta occupando del caso, Guenzel
“Ha ucciso e smembrato il corpo perché farlo lo stimolava sessualmente: ha filmato tutto perché potesse nuovamente eccitarsi riguardando ciò che aveva fatto”.
L’uomo ha poi distrutto il filmato ma gli inquirenti sono comunque riusciti a ricostruirlo. Infine Guenzel ha seppellito i resti del cadavere in profonde buche scavate nel suo giardino: la polizia sta ancora cercando di appurare se l’uomo abbia mangiato i genitali della vittima, che non sono stati ancora ritrovati.
Nonostante l’evidenza schiacciante delle immagini video Guenzel non ha mai ammesso di aver ucciso l’uomo. Il processo riprenderà il 1 settembre e durerà almeno 15 giorni: l’uomo dovrà rispondere dell’accusa di omicidio e “disturbo della pace dei morti”.