Gaffe al limite del politicamente corretto, forse lasciate passare con una certa condiscendenza anche perché quel ruolo di principe consorte metteva quasi un po’ di tenerezza: oltre ai suoi 73 anni nel cono d’ombra della moglie regina, Elisabetta II, Filippo di Mountbatten, duca di Edimburgo, morto oggi a 99 anni, si lascia dietro di sé una lunga serie di gaffe.
Principe Filippo: il vero nome e le origini
Il principe Filippo, nato Filippo di Grecia e di Danimarca, era nato a Corfù il 10 giugno 1921. A 26 anni, il 20 novembre 1947, sposa la figlia ed erede di re Giorgio VI d’Inghilterra, che diventerà regina solo pochi anni più tardi, nel 1952.
Nella sua lunga vita, tra tradimenti e tradizione, il principe Filippo ha sempre seguito la moglie, restando doverosamente un passo indietro.
Nel 2017 si è ritirato a vita privata e in quello stesso anno ha subito un primo ricovero per una sindrome influenzale. L’anno successivo c’è stato l’intervento all’anca e nel 2019 un nuovo ricovero per vari esami e terapie. L’ultimo ricovero risale a poche settimane fa, dovuto ad una non meglio precisata infezione, secondo Buckigham Palace non legata al Covid, e seguita da un intervento al cuore. Dimesso dall’ospedale, il principe consorte è morto nel castello di Windsor, accanto alla moglie.
Le gaffe del principe Filippo
Ma senza dubbio uno dei motivi per cui Filippo resterà nella memoria sono le sue celebri gaffe. La Bbc ne ricorda alcune delle più note.
Nel 1966 disse: “Le donne britanniche non sanno cucinare”. Nel 1981, durante la recessione, parafrasò Maria Antonietta: “Tutti dicevano di dover avere più tempo libero. E ora si lamentano di essere disoccupati”.
Nel 1984, ad una donna che gli aveva dato un regalo in Kenya, domandò: “Lei è una donna, vero?”. Un’altra gaffe in Cina, nel 1986, parlando ad un gruppo di studenti britannici: “Se state qui ancora a lungo vi verranno gli occhi a mandorla”.
Nel 1994, parlando a un abitante delle isole Cayman: “La gran parte di voi discende da pirati, giusto?”. L’anno successivo ad un istruttore di guida scozzese domandò: “Come fate a tenere i nativi lontani dall’alcol il tempo necessario per passare l’esame?”.
Nel 1999, rivolto ad un gruppo di giovani sordi a Cardiff accanto ad una banda di percussionisti: “Se siete qui accanto, non mi meraviglia che siate sordi”. E nel 2001, ad un ragazzino che gli confessava di sognare lo spazio: “Sei troppo grasso per essere un astronauta!”.