Misteriosa nube radioattiva nei cieli del Nord Europa

LONDRA – C’è una misteriose nube fatta di particelle radioattive nei cieli del Nord Europa. Un aereo dell’US Air Force è partito dal Regno Unito in missione segreta per effettuare rilievi e capire l’origine di particelle radioattive presenti in Europa. Il WC-135 Constant Phoenix, è un aereo per compiti speciali, ossia raccogliere campioni di atmosfera per individuare esplosioni nucleari.

Le stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria, tra gennaio e febbraio, in tutto il continente hanno rilevato tracce di iodio radioattivo-131, che svolge un ruolo importante come isotopo radioattivo presente nella fissione nucleare, che sembrano provenire dall’Europa orientale.
Gli alti livelli di iodio-131 hanno portato alcuni a suggerire che Putin stia testando armi nucleari in Novaja Zemlja vicino alla regione artica.

Tuttavia, la CTBTO (Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organisation), l’organizzazione che gestisce il sistema di monitoraggio in tutto il mondo, ha escluso che recentemente abbia avuto luogo un test nucleare e che “non ci sono state rilevazioni superiori ai livelli storici”. Il dispiegamento del velivolo WC-135, che è stato utilizzato nel 1986 dopo il disastro di Chernobyl in Ucraina sovietica, aggiunge rilevanza all’argomento.

Arriva in un momento di tensione tra la Russia e l’Occidente, con il generale statunitense Joe Dunford che paragona il clima politico a quello della Guerra Fredda. Ha detto che il suo incontro con il generale Valeriy Gerasimov, suo omologo nel Cremlino, è “assolutamente fondamentale” visto che la tensione tra i due Stati rasenta il punto di rottura.

Recentemente, decine di persone hanno filmato una luce misteriosa che attraversava il cielo e la US Navy ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che la sperimentazione di due missili Trident non era in seguito “a eventi internazionali”.

La US Navy, sullo scopo della missione del WC-135 non ha ancora rilasciato alcun commento ufficiale ma l’arrivo in Europa del velivolo, coincide con la rilevazione di iodio-131.
E’ stato prima registrato in Norvegia e ora anche in Polonia, Repubblica Ceca, Germania, Francia e Spagna.

L’isotopo, possiede un’emivita di decadimento radioattivo di 8-10 giorni, il che suggerisce che le particelle sono state immesse nell’atmosfera dopo un evento recente e, secondo l’Autorità norvegese Protezione dalle radiazioni (NRPA), potrebbero aver avuto origine in Europa orientale.

Parlando al Barents Observer, Astrid Liland, responsabile della preparazione di emergenza presso la NRPA, ha aggiunto che “è difficile individuare da dove sia arrivato il materiale radioattivo, è possibile che le particelle provengano da un incidente a un reattore nucleare”.

Lo iodio-131, in medicina noto come radioiodo, è utilizzato per il trattamento di problemi della tiroide ed è prodotto commercialmente in tutta Europa. La sua emivita di decadimento è di circa otto giorni, il che lo rende molto radioattivo; se è presente ad alti livelli nell’ambiente, può contaminare il cibo e dopo che è ingerito si accumula nella tiroide; quando si deteriora può provocare danni ai tessuti del corpo e il cancro della tiroide.

“Gli attuali livelli sono troppo bassi per essere dannosi”, ha concluso incoraggiante la Liland.

 

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