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Francia, perquisizioni e quadri rubati: l’affare Wildenstein che sfiora Sarkozy

di Alberto Francavilla |5 Febbraio 2011 21:28

PARIGI – La famiglia Wildenstein, più nota come “W”, è al centro di un giallo a Parigi. Noti mercanti d’arte e amici del presidente Sarkozy, hanno subito due perquisizioni in pochi giorni: nel palazzo di loro proprietà sono stati trovati numerosi e preziosi dipinti scomparsi o rubati. La vicenda è stata ricostruita sul Corriere della Sera da Stefano Montefiori.

Tra le tele ritrovate, alcune sono molto celebri, come «La Chanteuse du Café-concert» di Edouard Manet e la «Chaumière en Normadie» della pittrice impressionista Berthe Morisot, del valore di 800 mila euro. E poi un prezioso bronzo di Rembrandt Bugatti, disegni di Edgar Degas.

In Francia, spiega Montefiori, si parla apertamente di “affare Wildenstein”: “I quadri rubati sono solo il più recente degli imbarazzi per una famiglia di mercanti d’arte e allevatori di cavalli da corsa sospettati di evadere colossali somme di denaro, di trafugare quadri manovrando le successioni dei collezionisti rivali, e di avere approfittato dell’amicizia dell’ormai ex ministro delle Finanze, Eric Woerth — sempre gentile con i miliardari — travolto dallo scandalo Bettencourt”.

E anche stavolta, sottolinea il giornalista, “il caso sfiora il presidente Nicolas Sarkozy, che deve di nuovo affrontare il fastidio di conoscenze molto discusse. Il 9 marzo 2009, è Sarkozy in persona ad appuntare sulla giacca di Guy Wildenstein la Legion d’Onore, la massima onorificenza repubblicana, con un discorso punteggiato di «il mio amico Guy» . Il 65enne Guy, erede della dinastia «W» dopo la morte del padre Daniel e del fratello Alec, in effetti ha molto aiutato il presidente durante la campagna elettorale, organizzando— da responsabile dell’Ump oltre Atlantico — serate in suo onore nella comunità francese di New York”.

Ma la ricca famiglia è spesso finita nel mirino del Fisco, creando più di un imbarazzo al presidente francese.

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