Ragazza musulmana cacciata da scuola: “Gonna troppo lunga”

Ragazza musulmana cacciata da scuola: "Gonna troppo lunga"
Ragazza musulmana cacciata da scuola: “Gonna troppo lunga”

PARIGI – Ragazza musulmana di 16 anni cacciata da scuola perché indossa una gonna “troppo lunga”. E’ accaduto in Francia ad una giovane di famiglia cattolica di origini portoghesi con cittadinanza francese che un anno fa si è convertita all’islam. 

Per rispettare la legge introdotta in Francia nel 2004 (che prevede che “nelle scuole, nei collegi e nei licei pubblici sia vietato indossare o portare segni che attestino una qualche appartenenza religiosa”) ogni mattina la ragazza si toglie il velo prima di varcare i cancelli dell’istituto Flora Tristan a Montereau-Fault-Yonne, nella regione Seine-et-Marne, per poi rimetterselo una volta uscita.

Ma quella gonna di H&M, come spiega il Nouvel Observateur, per la dirigenza scolastica è stata ritenuta un simbolo religioso, un’ostentazione della fede musulmana, e quindi la ragazza è stata rispedita a casa.

La madre ha cercato di spiegare che quella gonna non può giustificare un simile trattamento. La donna, Marie-Christine de Sousa, ha raccontato al settimanale francese:

“Mia figlia, franco-portoghese, nata e cresciuta in una famiglia cattolica, si è convertita all’islam, questo è vero. Io stessa l’ho accompagnata in questa sua scelta. All’inizio dell’anno le ho acconsentito di portare il velo, che però lei si toglie prima di andare a lezione. E quindi indossa delle gonne lunghe. Mia figlia rispetta la legge, io rispetto la sua religione. E’ una questione di tolleranza e rispetto. Fino a mercoledì scorso nessuno le aveva mai detto nulla sul suo abbigliamento. A parte qualche gossip che ovviamente si è sparso su di lei, mia figlia è molto discreta sulla sua conversione. La gente dovrebbe smettere di giudicare così velocemente”.

Dopo lo scalpore suscitato dal caso è intervenuto lo stesso ministero dell’Istruzione, che ha chiarito che la ragazza non è esclusa dalla scuola: “Una gonna lunga non può essere motivo di espulsione”, hanno chiarito.

 

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