Troppo cloro nella carne: la Russia proibisce alcuni prodotti Nestlè per l’infanzia

Uno dei prodotti proibiti in Russia

Prodotti per l’infanzia targati Nestlè al bando in Russia. L’autorità garante per i consumatori, infatti, ha proibito la distribuzione di quattro categorie di articoli della Gerber Products, un’azienda che fa capo proprio al gruppo Nestlè.

All’origine dello stop ci sono le nuove, e più severe, norme russe per la diffusione dei prodotti per l’infanzia: regole cui la Gerber non si è adeguata.  In particolare, il garante dei consumatori e la commissione medica hanno puntato il dito contro il cloro, che viene comunemente utilizzato per la lavorazione del pollame. Dal primo gennaio 2010 in Russia ci sono soglie rigide per la quantità di cloro permesse per la lavorazione delle carni destinate ai bambini.

Gennady Onishchenko, garante dei consumatori spiega: “Su quattro prodotti, tacchino in salamoia, il pollo al sugo, salsiccia di tacchino e di pollo, la Gerber non ha cambiato tecnologia di produzione nonostante le nostre richieste”.

Le nuove norme, in ogni caso, stanno creando più di qualche grattacapo alle autorità russe: dal primo gennaio, a causa delle nuove norme, l’80% della produzione di pollame americana diretta alla Russia è stata sospesa causando un danno per le aziende Usa ed un’inevitabile aumento dei prezzi per i consumatori russi.

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