![Russia, imbalsamata viva per errore. Muore dopo due giorni di agonia](/wp/wp-content/uploads/2018/04/imbalsamata-viva-300x167.jpg)
MOSCA – Ekaterina Fedyaeva, 27enne russa, è morta dopo due giorni di agonia.
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Morta in seguito a un tragico errore commesso dai medici che le hanno iniettato nelle vene della formaldeide, sostanza usata per imbalsamare i cadaveri, al posto di una normale soluzione fisiologica.
La donna si era ricoverata per un normale intervento chirurgico di routine. Tutto era andato bene. Ma durante la fase post-operatoria l’errore fatale.
“Mia figlia è stata uccisa – ha raccontato Galina Baryshnikova, la madre di Ekaterina – Quando sono andata a trovarla dopo l’operazione aveva dolori lancinanti e vomitava. Poi ha iniziato a tremare come una foglia, l’ho coperta, ma non era freddo: aveva le convulsioni. Ho chiamato un dottore, ma nessuno veniva a vederla. Sapevano molto bene di averle iniettato veleno in corpo, ma non hanno fatto nulla per aiutarla: mi hanno solo detto di andare a casa. Volevano che tacessi mentre la formaldeide stava erodendo il suo corpo dall’interno”.
“Dopo l’intervento, per 14 ore non hanno fatto nulla – ha aggiunto Galina – Quando sono tornata a parlare con i dottori, loro stavano discutendo del tragico errore, ma nessuno mi ha raccontato cosa era successo. Mi hanno detto che era in coma, che il cuore, i polmoni e il fegato avevano smesso di funzionare ed era attaccata a un polmone artificiale”.
“Questo è un omicidio – ha concluso Galina – hanno ucciso la mia unica figlia”.