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Ryanair, piloti in rivolta: “Sicurezza? Invitiamo le autorità ad indagare…”

di FIlippo Limoncelli |29 Ottobre 2013 14:46

O’Leary (LaPresse)

BRUXELLES (BELGIO) – I piloti della Ryanair alzano la voce e chiedono condizioni di lavoro più eque: “Vogliamo iniziare oggi i negoziati con O’Leary”.

A lanciare il guanto di sfida al vulcanico amministratore delegato della regina delle low-cost è stato, a Bruxelles, Evert van Zwol, presidente del Rpg (Ryanair Pilot Group). I piloti Ryanair, presentatisi per la prima volta come sindacato, rivendicano condizioni lavorative migliori, a partire da un unico contratto base. “Di sicurezza non parliamo, ma invitiamo le autorità competenti ad indagare”.

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Il gruppo dei piloti Ryanair ha inviato una lettera alla direzione con 5 richieste precise: “Un contratto unico”, contro i circa 3.000 contratti che adesso legano i piloti (al 72% esterni alla compagnia) e Ryanair; “Un sistema di risoluzione sui problemi di imposizione fiscale” per il personale suddiviso su 75 basi in Europa; “Regole chiare per le vacanze”, soprattutto estive: “Un sistema trasparente per i trasferimenti tra le basi”; “Il reintegro di tutti i colleghi sanzionati durante il processo” di sindacalizzazione. Una richiesta multipla a cui per ora O’Leary non ha dato risposta.

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“Ryanair accetta solo dei negoziati individuali con un pilota alla volta – spiega il consigliere del GPR Giezendanner – noi vogliamo farlo a nome di oltre la metà dei 3.200 piloti della compagnia. Per il momento – continua – l’unica risposta è stata di carattere legale: hanno aperto una procedura contro tutti i membri del RPG per diffamazione“.

Una ricerca di dialogo sostenuta dall’Anpac (Associazione nazionale dei piloti). “Auspichiamo che RPG possa presto instaurare corrette relazioni con l’azienda secondo un moderno modello di rappresentanza”, assicura il vicepresidente Riccardo Canestrari, presente alla conferenza stampa. Alla prima riunione pubblica del Gruppo dei Piloti non c’era però alcun comandante Ryanair. “Si sentono minacciati, hanno paura di essere licenziati, per questo colleghi di altre compagnie li rappresentano”, afferma Nico Voorbach, presidente dell’Eca, l’Associazione europea dei piloti.

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