ROMA – E’ stato avvistato appena fuori Bruxelles, precisamente ad Anderlecht, il fuggiasco Abdeslam Salah è il ricercato numero 1 dalle polizie europee, belghe e francesi i testa. L’unico superstite della cellula jihadista che ha provocato l’inferno a Parigi. Un dettaglio informativo sulle sue attività prima degli attentati desta l’attenzione degli inquirenti. La sua presenza in bar e locali frequentati da gay.
Il quotidiano belga La Libre scrive che Salah, residente in Belgio, nato a Bruxelles ma di passaporto francese, alla fine di ottobre scorso è stato più volte notato nelle discoteche dei circoli omosessuali della capitale. La voce, iniziata a circolare con insistenza subito dopo gli attentati, è stata verificata dalla polizia belga lunedì 16 novembre. Interrogati i titolari di bar e discoteche, sono arrivati i primi riscontri: alcuni avventori hanno in effetti riconosciuto in quel giovane magrebino il jihadista delle foto segnaletiche (che nel frattempo avrebbe cambiato identità e connotati).
Perché si aggirava tra i locali gay? Difficile congetturare su di una sua preferenza sessuale. I motivi, secondo La Libre, vanno cercati altrove. Intanto quei locali sono notoriamente oggetto delle attenzioni di un giro di borseggiatori. Rubano borse, soldi ma, ed è questo che interessa gli investigatori, documenti. Salah potrebbe aver reperito nuovi documenti qui.
L’altra ipotesi, siamo sempre nel campo di congetture ragionevoli, è più allarmante. Forse Salah stava eseguendo dei sopralluoghi: forse l’intenzione era quella di colpire con un attentato un luogo deputato, secondo la paranoica e criminale ideologia fondamentalista, al vizio e al peccato.