Sant'elena: aeroporto minaccia l'ultima isola di Napoleone

LONDRA – Sant'Elena: un aeroporto minaccia l'ultimo rifugio di Napoleone. La piccola isola vulcanica nell'Atlantico meridionale sta per dotarsi di uno scalo benedetto dalla Gran Bretagna per rilanciare il turismo e rendere uno degli ultimi bastioni dell'impero meno dipendente dal punto di vista finanziario dal Regno Unito. Il piano prevede anche la costruzione di un hotel di lusso e di un campo di golf: altri due tasselli di una iniziativa che rischiano di por fine allo splendido isolamento dell'isola minacciando specie animali che stupirono Charles Darwin.

Lo scalo sara' costruito a spese del contribuente britannico in una delle zone piu' ecologicamente delicate di Sant'Elena. Un'impresa sudafricana, la Basil Read, ha presentato finora l'unico progetto al Dipartment for the International Development.di Londra. La prospettiva dell'arrivo dei jet fa tremare i polsi agli ambientalisti: ''L'iniziativa rischia di distruggere il carattere di ''capsula del tempo'' che fa di Sant'Elena uno dei tesori dell'umanita''', ha detto all'Observer il capo del National Trust Martin Drury memore di quanto sta succedendo alle Galapagos. Pur avendo un patrimonio inestimabile di ricchezze naturali, l'isola non ha una legislazione che protegge i suoi gioielli naturali: ''Il resort dovrebbe sorgere su una delle nostre aree verdi'', ha detto Jamie Roberts del St Helena National Trust: ''Un sito straordinariamnete importante per la fauna indigena e per l'agricoltura''.

L'isola di Napoleone e' a 2.000 chilometri dall'Africa e quasi 3.000 dalle coste americane. Per raggiungere la piu' vicina isola abitata, Ascensione, da Sant'Elena ci vogliono due giorni di mare, e 14 in nave dal Regno Unito. La popolazione negli ultimi anni e' scesa da 6.000 a 4.900 abitanti (nel 2002 hanno riacquistato la cittadinanza) per lo piu' discendenti di coloni britannici. E rispetto alle oltre mille navi all'anno che passavano dal porto di Jamestown, la capitale, oggi l'unico visitatore regolare e' la barca della Royal Navy che approda una volta al mese.

E' anche per questo che il governo britannico spinge per importare il turismo di massa: ''Il governo e' convinto che il nuovo aeroporto sia il modo migliore per portare opportunita' finanziarie nell'isola'', ha indicato il Department for International Development stimando un afflusso di 29 mila visitatori all'anno. Il turismo – stimano gli economisti a Londra – sarebbe una manna dal cielo per il benessere di una comunita' dove il salario medio e' inferiore alle 4.000 sterline l'anno e che la Gran Bretagna foraggia con contributi annuali di 30 milioni di sterline.

Gestione cookie