Saverio Bellante, cannibale italiano a processo: “Pensava di essere Dio”

Saverio Bellante, cannibale italiano a processo: "Pensava di essere Dio"
Saverio Bellante, cannibale italiano a processo: “Pensava di essere Dio”

DUBLINO – Saverio Bellante ha ucciso il suo padrone di casa Tom O’Gorman a Dublino e poi ne ha mangiato il polmone credendo che fosse il cuore. Un delitto avvenuto nel gennaio 2014 dopo una lite per una partita a scacchi. Bellante, 36 anni e originario di Palermo,  “pensava di essere Dio e Gesù Cristo“. Un delirio religioso per cui i suoi legali hanno chiesto l’assoluzione per insanità mentale alla giuria che il 30 luglio è stata chiamata a emettere un verdetto.

La giuria del Dublin Central Criminal Court ha appreso che il cannibale italiano soffre di delirio isterico religioso e che prima di commettere il delitto non prendeva da giorni i farmaci. Un delirio in cui Bellante si credeva l’incarnazione di Gesù e di Dio. Per questo motivo i suoi legali hanno chiesto una sentenza di non colpevolezza per insanità mentale, nonostante l’uomo abbia ammesso il delitto.

Bellante ha raccontato di aver ucciso O’Gorman durante un litigio per una partita a scacchi nella notte tra 11 e 12 gennaio 2014. Poi ne voleva mangiare il cuore, ma per errore ha cucinato il polmone, un particolare rivelato dall’autopsia sul corpo della vittima. Gli psichiatri, sia dell’accusa che della difesa, hanno chiesto un verdetto di non colpevolezza, pur raccomandando che il cannibale rimanga internato e sotto cure per il resto della sua vita.

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