Scandalo intercettazioni in Gran Bretagna, un altro testimone contro il “protetto” di Murdoch Andy Coulson

Andy Coulson

Coulson ha ascoltato le intercettazioni illegali fatte dai suoi cronisti all’epoca in cui lui era direttore del News of the World. Con questa testimonianza di un redattore dello stesso Notw, il capo della comunicazione del neo primo ministro britannico David Cameron, Andy Coulson, torna nel mirino di Scotland Yard e dei media.

Coulson fu direttore del giornale scandalistico di proprietà di Rupert Murdoch, tra il 2005 e il 2007, proprio gli anni in cui Clive Goodman, cronista di punta del Notw, e Glenn Mulcaire, investigatore privato al servizio del quotidiano, sono penetrati nelle segreterie telefoniche degli assistenti della Casa reale per carpire informazioni poi sbattute in prima pagina come scoop.

Benché si sia sempre difeso sostenendo di non saper nulla dei metodi usati dai suoi redattori, il caso gli costò la poltrona di direttore. Ma lo portò a diventare spin doctor dell’attuale premier.

Lo scorso 6 settembre Scotland Yard ha riaperto le indagini sulle intercettazioni illecite. Ed ora arriva la testimonianza di un altro cronista che lavorò al fianco di Coulson.

Il giornalista ha raccontato a Channel Four che l’ex direttore avrebbe effettivamente ascoltato i messaggi delle segreterie telefoniche intercettate. “Certe volte i giornalisti gli dicevano: ‘Abbiamo una registrazione’. E lui rispondeva: ‘Ok, portamela nel mio ufficio e fammela sentire’, oppure: ‘Inviami per e-mail una trascrizione'”.

Già nei giorni scorsi, il giornalista Sean Hoare aveva raccontato al New York Times che Coulson lo aveva “incoraggiato in prima persona” ad intercettare le caselle vocali di alcuni vip.

Paul McMullan, che ha diretto le indagini, ha raccontato al Guardian che l’attività illegale era talmente diffusa nella redazione del Notw che Coulson non avrebbe potuto non esserne a conoscenza. Ma lui ha sempre negato.

Il testimone anonimo sentito da Channell Four ha detto che “Andy era un bravissimo direttore.  Era molto coscienzioso e non avrebbe permesso che le notizie venissero pubblicate senza che lui fosse certo della loro veridicità. Così, se la prova di un cronista era un’intercettazione telefonica, Andy l’avrebbe conosciuta”.

“Così – prosegue la testimonianza – bastava che dicessi: ‘ C’è una registrazione’. Andavi a farglielo ascoltare o gli facevi leggere una trascrizione e lui in questo modo aveva la certezza che non saresti stato querelato”.

Eppure l’ex direttore aveva dichiarato alla commissione parlamentare che lo ha ascoltato lo scorso anno di non ricordare alcuna intercettazione durante i suoi sei anni alla direzione del quotidiano.

All’epoca delle proprie dimissioni, nel gennaio del 2007, Coulson dichiarò che il caso di Clive Goodman era un “caso isolato”. Ma il testimone ascoltato da Channell Four sostiene che le intercettazioni “erano molto diffuse, anche se non tutti le facevano. Ma chi sapeva come farle le faceva regolarmente”.

Adam Price, deputato membro della commissione sui media che ha indagato sul caso, ha spiegato come ha fatto in modo che Rebekah Brooks, ex direttore esecutivo del News International, il gruppo di Murdoch di cui fa parte il NotW, venisse chiamata a testimoniare.

Un altro deputato laburista, Tom Watson, ha detto di aver subito minacce nel 2006 dopo aver chiesto le dimissioni di Tony Blair, sostenuto dal News International.

Brian Paddick, ex assistente a Scotland Yard ha citato in giudizio la polizia, dichiarando che la decisione di interrompere presto le indagini sul caso era dovuta ai legami tra politica e News of the World.

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