Scozia, Comune nega gli aiuti: mamma porta su per le scale ogni giorno il figlio disabile

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Scozia, Comune nega gli aiuti: mamma porta su per le scale ogni giorno il figlio disabile

EDIMBURGO – Il figlio non è autosufficiente e lei è costretta a portarlo in braccio su e giù per due rampe di scale. Tutti i giorni, più volte, dopo che il Comune non le ha concesso i finanziamenti per rendere la sua casa “accessibile ai disabili”.

Reece, il figlio più piccolo di Gary e Mary Rogerson, ha 7 anni, una paralisi cerebrale e una carenza di idrocortisone che colpisce gli ormoni fondamentali per la sua salute generale. Necessita di assistenza 24 ore su 24 e non potendo camminare (vive su una sedia a rotelle) per raggiungere il piano superiore di casa deve essere per forza trasportato.

La famiglia Rogerson, papà Gary, mamma Mary e i due figli più grandi, Courtney e Raith, rispettivamente 15 e 16 anni, sostengono che il North Lanarkshire, Scozia,“abbia deluso” Reece. La casa è di loro proprietà ma sostengono che il Comune si è offerto di pagare 6mila sterline per dei lavori di ristrutturazione, tra cui il montaggio di un montascale, ma “non è abbastanza”, si legge su Metro. Inoltre dicono di aver già fatto una grossa spesa di tasca propria (20mila sterline) “per garantire a Reece di entrare e uscire da casa sua”. 

“Io e Gary abbiamo comprato questa casa dal consiglio nel 1999, ma non sapevamo che Reece sarebbe nato così – spiega Mary a Metro, che pubblica anche le foto – Visto che la nostra casa non era adatta alle sue esigenze, 4 anni fa ci siamo trasferiti in una proprietà in affitto e ci è stato riferito che sarebbero stati effettuati dei lavori per venire incontro ai suoi problemi. Questo significava che avremmo potuto vendere la nostra casa e vivere lì”. Ci sono però stati dei ritardi e, continua la donna “abbiamo pagato l’affitto, un mutuo e una doppia tassa comunale per una proprietà vuota”. 

“Aspettare così tanto tempo per i lavori di ristrutturazione ci ha paralizzato finanziariamente e non ci è rimasta altra scelta che tornare a casa nostra”, aggiunge. A suo avviso, come promesso all’epoca, il consiglio dovrebbe coprire il costo totale delle ristrutturazioni: “L’unica soluzione è che il consiglio paghi i lavori o che ci trovi una casa adatta”, ha detto sempre la signora Rogerson. Il marito pone invece l’accento sul fatto che il tempo passa e che invecchiando sarà sempre più difficile prendersi cura del loro figlio più piccolo.

Alla famiglia è stato concesso un montascale, ma questa offerta non è stata presa in considerazione dai genitori di Reece. “Comprendiamo che ciò è frustrante per tutti i soggetti coinvolti, ma siamo costantemente impegnati con la famiglia per trovare una soluzione a lungo termine e continueremo a suggerire tutte le opzioni disponibili”, ha commentato un portavoce del North Lanarkshire.

 

 

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