Scuola all’inglese e all’italiana, post lockdown: differenze di sistemi, recupero estivo, corsi per insegnanti

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 6 Giugno 2021 - 19:40| Aggiornato il 7 Giugno 2021 OLTRE 6 MESI FA
Scuola all'inglese e all'italiana, post lockdown: differenze di sistemi, recupero estivo, corsi per insegnanti

Scuola all’inglese e all’italiana, post lockdown: differenze di sistemi, recupero estivo, corsi per insegnanti

Scuola all’inglese vuol dire 100 ore di  più in aula all’anno, per recuperare il tempo perduto a causa del coronavirus. Da noi in Italia si discute sul recupero estivo, tra ambizioni, velleità e veti sindacali, nel Regno Unito vanno al sodo, riferisce Giampaolo Scacchi. Nell’ambito di un ambizioso piano di recovery chiamato Covid bounce back plan, piano di rimbalzo dopo il covid, si prevede  un prolungamento delle lezioni scolastiche di mezz’ora media. Così da arrivare a una settimana minima di 35 ore. E recuperare gli arretrati dovuti alla pandemia.
 
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, Kevan Collins, chief executive della Education Endowment Foundation (EEF) ha chiesto che dal 2022 tutti gli alunni frequentino 100 ore di lezioni in più nell’anno scolastico.

Per gran parte del 2020 e di quest’anno, a causa della pandemia, tutti gli studenti della Gran Bretagna hanno interrotto la loro presenza a scuola con inevitabili conseguenze sulla preparazione.

È probabile che le scuole possano scegliere come gestire le ore in più in aula, ovvero circa 30 minuti in più al giorno.

Ripetizioni e corsi per insegnanti nella scuola inglese

Il piano prevede anche delle ripetizioni per cinque milioni di alunni e una formazione supplementare per 500.000 insegnanti.
 
Previsto un anno in più di scuola media se gli studenti non riuscissero a completare in tempo i corsi di livello A.
 
Le proposte presentate sono incentrate sul principio dell’incremento delle “tre T”: time, teaching and tutoring, ossia tempo, insegnamento e ripetizioni. Fondamentali per aiutare gli studenti a riprendersi dall’interruzione della scuola.
Secondo il Times, il primo ministro Boris Johnson è stato informato sulle conclusioni e sembra abbia espresso il suo sostegno.
Favorevole al piano anche il Dipartimento dell’Istruzione, guidato dal ministro dell’Istruzione Gavin Williamson.
 
Gli insegnanti sono invece di parere contrario, sostengono che allungare la giornata scolastica “non migliorerà di molto i risultati” ed è improbabile che riduca il divario per chi ha perso più lezioni durante il lockdown.