BERLINO – Il Comune di Elsbach, città tedesca, le ha mandato una lettera dove c’era scritto di abbandonare la propria abitazione (di proprietà comunale) dove viveva da 23 anni, per far posto ai rifugiati e ai richiedenti asilo.
A Elsbach, 2400 abitanti, non c’erano molte alternative: il sindaco Mario Schlafke ha spiegato che l’alternativa al suo sfratto sarebbe stata quella di alloggiare i richiedenti asilo in una palestra. Il Comune possiede solo due alloggi popolari, di cui uno era abitato dalla signora Gabrielle Keller che, specificano dall’amministrazione comunale, pagava un affitto regolare e non un canone sociale per non abbienti.
Mentre il sindaco sostiene di aver offerto un aiuto all’ex inquilina per trovare un nuovo alloggio, la donna non solo nega queste affermazioni, ma ha anche contattato un avvocato per citare il Comune in giudizio. Quello di Elsbach non è il primo caso simile in Germania: a Nieheim, nella parte occidentale del Paese, una donna era stata allontanata dalla casa in cui viveva da sedici anni per dare asilo ai rifugiati.