Slovacchia blocca adozioni in Italia: per la bravata di una 15enne

Pubblicato il 2 Marzo 2013 - 16:32| Aggiornato il 3 Marzo 2013 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nel giorno in cui Mosca scende in piazza per dire basta alle adozioni dei bimbi russi all’estero, anche la Slovacchia decide di sospenderle, questa volta verso l’Italia, chiedendo maggiori controlli e regole più severe. Ma se a far irrigidire la posizione russa è stata la morte di un bimbo adottato in Usa, a scatenare invece il dibattito che in Slovacchia ha portato allo stop temporaneo delle adozioni sarebbe stata una bravata.

Quella di una ragazzina rom di 15 anni, adottata da una famiglia siciliana, che avrebbe chiamato, secondo la stampa locale, la madre naturale dicendole di essere incinta e scatenando così l’indignazione del paese. Notizia poi smentita dalla tv pubblica slovacca che ha trasmesso un ampio servizio ‘riparatore’ nel quale si chiariva che si è trattato solo di uno scherzo: la ragazzina vive assieme alla sorella in una famiglia siciliana, in un’atmosfera serena, e sta bene, ha assicurato l’emittente.

Troppo tardi. Ormai la vicenda aveva riaperto il dibattito politico sulle adozioni internazionali e sulla necessità di regole più severe. Fino alla decisione del ministro del Lavoro e degli Affari sociali Jan Richter (Smer, socialdemocratici) di sospendere temporaneamente le adozioni dei bambini in Italia. Il governo slovacco vuole che siano rese più severe le condizioni per le adozioni all’estero, e che su ogni minore adottato siano inviati regolarmente i rapporti del caso dal Paese in cui è avvenuta l’adozione. La sospensione durerà fino a quando saranno adempiute le condizioni su cui Bratislava si sarebbe accordata con Roma due settimane fa, sostiene il ministero.