Incidente di Smolensk: militari russi saccheggiarono l’aereo del presidente polacco Lech Kaczynski

Pubblicato il 23 Giugno 2010 - 23:29 OLTRE 6 MESI FA

La tragedia di Smolensk, il disastro aereo in cui morirono il presidente della Repubblica polacca Lech Kaczynski e altri 95 passeggeri,  continua a far sentire i suoi postumi e getta perfino un’ombra di imbarazzo nelle mai tranquille relazioni Russia – Polonia. In questi giorni si scopre, infatti, un grave incidente che offusca gravemente l’immagine dei militari russi che furono impegnati nelle operazioni di recupero.

Quattro soldati sono stati accusati da un tribunale militare per aver adoperato la carta di credito di un alto funzionario polacco, lo storico Andrzej Przewoznik, Segretario del Consiglio per la protezione dei monumenti della resistenza e del martirio. La vedova di Przewoznik ha riferito che i soldi sono stati prelevati dal conto del marito, dopo il 10 aprile, giorno del disastro aereo in cui morì il funzionario polacco.

Secondo i risultati di un primo rapporto, gli uomini hanno spesso i soldi ritirati in cibo e alcol in caffè e ristoranti nelle vicinanze della cittadina russa dove cadde l’aereo presidenziale. A quanto risulta, si sarebbero appropriati di quattro carte di credito. Tre dei quattro hanno precedenti penali che vanno dal furto alla falsificazione di denaro.

Una fonte del Comitato investigativo ha detto che il totale dei soldi indebitamente prelevati ammonterebbe a 200 dollari. Se le accuse venissero provate, i sospetti potrebbero essere condannati, secondo la legislazione russa vigente, fino a cinque anni di prigione.

Il porta parola del Comitato investigativo, Vladimir Markov, ha affermato che «né la polizia né gli ufficiali del Ministro degli Interni hanno a che fare con questo», aggiungendo che i quattro militari stavano terminando il loro servizìo di leva.

Kirill Kabanov, capo del Comitato Nazionale Anticorruzione, ha detto che l’incidente mostra la disintegrazione dell’esercito russo, e della società russa nel suo insieme, e ha osservato che il saccheggio da parte dei militari non è un fenomeno nuovo: «Il saccheggio ha una lunga storia. Lo abbiamo visto ancora nei primi anni 90 e in Cecenia.» Il responsabile russo dubita che scuse ufficiali saranno presentate dai quadri militari e aggiunge «un fatto come questo getta un’ombra sul bene fatto dalla Russia dopo l’incidente di Smolensk».