Kosovo: soldato Nato stupra donne. La punizione? Solo un procedimento disciplinare

KOSOVO – L’Associated Press il 3 giugno ha diffuso questa notizia: un militare austriaco della Kfor, la Forza della Nato in Kosovo, è stato accusato di stupro dalle autorità del suo paese. Il soldato, che ha 37 anni, avrebbe costretto donne kosovare ad avere rapporti sessuali contro la loro volontà, abusando della sua posizione. Già fin qui la notizia fa rimanere basiti. Ma come? La Nato non era andata in Kosovo ad “esportare la democrazia”? E adesso cosa esce fuori? Che un soldato della Nato stupra le donne che dovrebbe proteggere?

Ma la parte più aberrante del racconto deve ancora arrivare. L’Ap infatti ci dice che venerdì il soldato è stato rimandato a casa sua, in Austria. Già qui… siccome stupra le donne lo “premiamo” rimandandolo a riposare? Ma pur volendo vedere il ritorno a casa come una punizione, è il seguito che ha dell’incredibile: in Austria “verrà sottoposto a un procedimento disciplinare”. E’ su questo punto si rimane basiti. Già è assurdo che un soldato della Nato commetta un crimine in un Paese dove è stato inviato per vigilare affinché i crimini non siano perpetuati sulla popolazione. Ma poi è ancora più assurdo che il soldato per “punizione” venga rimandato comodamente a casa e che il massimo che subirà è un procedimento disciplinare.

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