Spagna, arrestato pedofilo Daniel Galvan: in Marocco era stato graziato per sbaglio

Daniel Galvan
Daniel Galvan (Ansa)

MADRID –  Adesso che è di nuovo dietro le sbarre di una prigione, tirano tutti un sospiro di sollievo, ma Daniel Galvan Vina, pedofilo condannato a 30 anni in Marocco, ha tenuto con il fiato sospeso le diplomazie e le opinioni pubbliche di Spagna e Marocco dopo la scoperta che aveva ottenuto la grazia.

Sessanta anni, spagnolo di origini irachene, ufficialmente camionista, ma sospettato di appartenere ai servizi segreti, Galvan Vina nel 2011 fu condannato dalla giustizia marocchina per atti di violenza sessuale su almeno undici ragazzini tra i due e i 14 anni. Il 30 luglio scorso, però, gli si aprì – e sembrava per sempre – la porta della sua cella: il re Mohamed VI, in occasione Festa nazionale del trono, aveva concesso la grazia a 48 detenuti spagnoli.

I nomi non si sapevano e tutti, anche il re spagnolo Juan Carlos – che alcune settimane prima aveva compiuto una visita ufficiale in Marocco con cinque ministri – espressero soddisfazione per il provvedimento. I guai sono cominciati due giorni fa, quando in Marocco qualcuno ha scoperto che tra i 48 graziati c’era anche il pedofilo spagnolo. L’indignazione popolare, con manifestazioni represse dalla polizia, ha indotto l’esterrefatto e ignaro re a revocare la grazia a Galvan Vina. La polemica è esplosa anche in Spagna dove re Juan Carlos ha tenuto a specificare che nell’incontro con il suo omologo marocchino non chiese la grazia per nessuno e si limitò, su richiesta di alcune associazioni, a chiedere notizie sulla situazione dei detenuti spagnoli in quel Paese. La posizione del sovrano spagnolo è stata precisata da fonti della Casa reale che hanno anche consentito di appurare come sarebbero andate in realtà le cose.

Durante la visita della delegazione, l’ambasciata iberica presentò alle autorità marocchine un elenco chiedendo clemenza per 18 prigionieri spagnoli e l’estradizione per altri 30 affinché questi ultimi potessero scontare la pena in Spagna. Fra questi 30 figurava anche Galvan Vina, per il quale vi era una richiesta avanzata mesi prima dal ministero della Giustizia spagnolo. Il 30 luglio, invece, in occasione della Festa del trono, Mohamed VI annunciò la grazia per tutti i 48 detenuti spagnoli contenuti nella lista. La Casa reale spagnola era evidentemente all’oscuro sia dei nominativi dell’elenco sia delle intenzioni di Mohamed VI. Secondo l’ipotesi di alcuni giornali marocchini e spagnoli, a creare l’inghippo potrebbero essere stati i servizi segreti dei due Paesi perché il pedofilo sarebbe una “barba finta” (come vengono definiti gli 007). Lasciato il carcere, Galvan Vina era tornato in Spagna. Mentre ancora si disquisiva sulla possibilità di arrestare un “graziato”, e due ore dopo che Mohamed VI aveva licenziato il direttore della sua amministrazione carceraria, la polizia è riuscita a rintracciare il pedofilo a Murcia, nel sud della Spagna. L’arresto e’ avvenuto su ordine di cattura internazionale.

 

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