Spagna, fa riesumare tomba omonima per dimostrare di essere viva. Ma per lo Stato è ancora “morta”

Juana Escudero Lezcano
Juana Escudero Lezcano

MALAGA – Dalla Spagna arriva una storia incredibile che vede come protagonista una donna, che ha dovuto far aprire la “sua” bara per dimostrare di non essere morta.

Juana Escudero Lezcano, da sette anni sta tribolando per dimostrare di esser ancora viva ogni volta che compie le operazioni più semplici come rinnovare la patente di guida o andare dal medico. Per Juana, queste sono cose impossibili, dato che per lo Stato è deceduta nel 2010. Come racconta l’Huffington Post,

“a darle la notizia è stato un medico del pronto soccorso, dove si era recata per una colica renale. “L’ha guardata perplesso e infine le ha detto che sul computer risultava morta”, ha raccontato la figlia a El Pais. L’equivoco è stato presto spiegato. Nel cimitero di Malaga è sepolta una donna i cui dati corrispondono esattamente ai suoi: nome, cognome e data di nascita. Per errore, l’identità della defunta è stata attribuita a lei”.

Per la donna la storia bizzarra, forse quasi divertente in un primo momento. Sette anni dopo, però, la donna non ha ancora risolto il problema ed ha dovuto affrontare enormi problemi burocratici.

“Juana non riesce a contattare i parenti della sua omonima dipartita e la situazione non accenna a risolversi. Non solo, quando hanno contattato il cimitero di Malaga, con lo scopo di esumare il corpo ed effettuare un test del Dna, è stato rivelato loro che nessuno aveva più pagato per occupare il posto e dunque il loculo era stato svuotato e i suoi resti depositati in un ossario. La battaglia in Tribunale non è ancora finita e Juana, dopo sette anni, lotta ancora per riappropriarsi della sua identità. Oltre al danno, racconta, rimane la beffa: “Per lo Stato sarò anche morta, ma per le banche sono viva e vegeta. Devo pagare con regolarità i miei prestiti, le ipoteche e persino un’assicurazione sulla vita”.

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