Spagna, guai col Fisco per l’Infanta Cristina e marito: contestati 700 mila euro

Spagna, guai col Fisco per l'Infanta Cristina e marito: contestati 700 mila euro
L’Infatna Cristina di Borbone col marito Inaki Urdangarin

MADRID – Guai col Fisco per la secondogenita del re di Spagna, Cristina, ancora una volta al centro del ciclone giudiziario e finanziario scaturito dall’inchiesta sulla Fondazione Noos, nella quale è incriminato il marito, Inaki Urdangarin. Questa volta è l’Agenzia delle Entrate a chiamare in causa la coppia, accusata di avere usato indebitamente per scopi personali denaro della società Aizoon, della quale sono soci ciascuno al 50 per cento.

L’informativa è stata presentata al giudice istruttore José Castro, titolare dell’inchiesta Noos che coinvolge, oltre al Duca di Palma, che ne era il presidente, il suo socio, Diego Torres, e altre quattro persone accusate di avere percepito e usato indebitamente un finanziamento pubblico di 6 milioni di euro.

Castro ha pensato di puntare sugli accertamenti patrimoniali dell’Infanta dopo tre tentativi andati a vuoto per incriminarla, ritenendola coinvolta a pieno titolo nell’attività della Fondazione, della quale era segretaria e componente del Consiglio direttivo. Scadeva infatti oggi, 10 dicembre, l’ultimatum che il giudice aveva dato alle parti coinvolte nell’inchiesta Noos di decidere, e di fargli sapere entro cinque giorni, se la figlia del Re dovesse essere citata in giudizio per frode e riciclaggio di denaro. Poche ore dopo, a dargli manforte, è giunta sulla sua scrivania l’informativa dell’Agenzia delle Entrate, sezione della Catalogna.

I duchi di Palma sono accusati di aver usato per scopi diversi da quelli della loro società – che ha lavorato anche per la Noos – 698.800 euro. Gran parte di questa cifra (436.703) sarebbe stata utilizzata negli anni 2004-2006 per ristrutturare il palazzo di Pedralbes, la loro residenza ufficiale a Barcellona. Altri 262.120 euro sarebbero serviti, dal 2004 al 2010, per acquisizioni personali, come il pagamento di feste, vacanze. regali, eccetera.

L’Agenzia ha esaminato anche le carte di credito dell’Aizoon nella disponibilità della coppia: gran parte delle somme venivano spese da Urdangarin, il resto dall’Infanta. Si tratta sempre di voci che – secondo gli ispettori dell’Agenzia – non avrebbero nulla a che vedere con l’attività dell‘Aizoon, che si occupava della promozione di eventi. Altre noie che si aggiungono al sequestro di un palazzo nobiliare, tre appartamenti e altri 12 immobili della coppia, disposto il 4 novembre scorso dallo stesso giudice Castro.

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