Sigarette addio: con il 2011 anche la Spagna dice addio al fumo nei locali. Almeno in parte

Capodanno ‘storico’ in Spagna: con il passaggio al 2011 sparirà uno degli ultimi grandi paradisi europei dei fumatori e dalla mezzanotte fra il 1 e il 2 gennaio sigari e sigarette diventeranno fuorilegge in bar, ristoranti, discoteche di tutto il paese.

Il Congresso dei deputati di Madrid ha approvato in extremis, nell’ultima seduta prima della pausa di fine anno, la nuova legge anti-fumo messa in cantiere, quando era ancora ministro della sanità, dall’attuale capo della diplomazia spagnola Trinidad Jimenez.

Per il paese è una svolta epocale. La ‘legge colabrodo’ sul fumo approvata nel 2005, che in teoria prevedeva locali senza sigarette e altri con, è stata ampiamente disattesa. Nella pratica in quasi tutti i bar ed i ristoranti spagnoli regna ancora – a controcorrente con il resto dell’Ue – la legge della sigaretta.

La lobby del tabacco ha fatto una dura resistenza, minacciando un possibile disastro economico, la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro in bar e ristoranti all’improvviso abbandonati dai consumatori. Ma il nuovo ministro Leire Pajin, cifre degli altri paesi proibizionisti Ue alla mano, ha dimostrato che anzi il divieto farà tornare i non fumatori, allontanati dall’atmosfera da ‘camera a gas’ di bar e ristoranti.

Stampa e ministro sono d’accordo per definire ”storico” il momento per la Spagna, fino ad oggi terra di dominio incontestato per consumatori di sigari, sigarette e pipe, e meta di pellegrinaggio turistico per i fumatori dei paesi proibizionisti.

”Approvata una legge storica” titola El Mundo. ”Con questa legge facciamo la storia”, si è entusiasmata Pajin. ”Ai bar resta poco più di una settimana di tortilla con fumo, di caffè e sigaro, poche notti di banco e posacenere” scrive lirico El Mundo.

La riforma, secondo i sondaggi, ha l’appoggio di oltre tre spagnoli su 4. Prevede l’interdizione assoluta del fumo in tutti i locali pubblici chiusi, bar, ristoranti, discoteche, ma anche nelle zone aperte vicino a scuole e ospedali, nei parchi per bambini. Per chi violerà la legge sono previste multe da un minimodi 30 euro ad un massimo, per i casi più gravi, di 600mila euro.

Non è chiaro ancora però chi sarà incaricato di fare rispettare la nuova normativa. E rimane un margine di incertezza anche sulla volontà delle comunità autonome (regioni) di applicare subito e senza possibili trabocchetti, come aveva fatto nel 2005 quella di Madrid, la nuova normativa.

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