LONDRA – Negli ultimi due anni le istituzioni culturali e sportive britanniche si sono avvantaggiate del lavoro gratuito di quasi 900 tirocinanti. A denunciarlo è la parlamentare laburista Luciana Berger che, in una ricerca, ha messo in luce come negli ultimi due anni il numero degli stagisti impiegati in organi statali o finanziati dallo Stato, in particolare per quel che riguarda i settori Cultura e Sport, sia aumentato.
In aprile il vicepremier Nick Clegg aveva lanciato una campagna contro un sistema che “non favorisce la mobilità sociale”. Secondo il leader dei lib-dem gli stagisti andrebbero pagati almeno il minimo salariale: gli stage gratis sono accessibili solo da persone che provengono da famiglie agiate, che si possono permettere di mantenere una persona che non ha una busta paga.
Peccato che siano proprio le istituzioni britanniche ad essere state “pizzicate” dall’inchiesta. 467 degli 884 stagisti in questione sono stati usati nel 2010 e 416 nel 2011. In cima alla lista ci sono le due Tate Galleries, che utilizzano ogni anno il lavoro gratuito di 120 giovani, mentre solo cinque musei, fra i quali c’è il British, non hanno preso stagisti nel 2011.