Antonio Megalizzi è morto. Il giornalista era stato ferito nell’attentato di Strasburgo

Strasburgo, Antonio Megalizzi è morto (foto Ansa)
Strasburgo, Antonio Megalizzi è morto (foto Ansa)

STRASBURGO – Antonio Megalizzi è morto. Il giornalista italiano era rimasto gravemente ferito nell’attentato di Strasburgo.

Megalizzi, 28 anni, era stato raggiunto da un colpo alla testa e le sue condizioni erano apparse da subito molto gravi.

La notizia della morte del giornalista, diffusa da fonti francesi, è stata confermata dalla Farnesina. “E’ una notizia che ci rattrista molto – ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha appreso della morte del 28enne durante la conferenza stampa dopo il consiglio Ue – un pensiero di grande affetto e molto commosso va alla sua ragazza, ci dobbiamo unire tutti in questo dolore”.

Il ragazzo lavorava per Europhonica, un progetto radio legato al mondo universitario. Era arrivato a Strasburgo domenica scorsa per seguire l’assemblea plenaria dell’Europarlamento. Dopo l’università a Verona si era specializzato in studi internazionali all’università di Trento e stava seguendo un master sulle istituzioni europee.

“Purtroppo – ha scritto su Twitter Europhonica – siamo costretti a confermare che il nostro collega Antonio ci ha lasciati. I nostri pensieri vanno alla famiglia e a tutti i suoi amici e colleghi. Vi preghiamo di rispettare il momento doloroso”. 

A esprimere “profonda tristezza” è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mentre altri, dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che ha chiamato al telefono il padre del ragazzo, a quello del parlamento europeo, Antonio Tajani, hanno ricordato la sua passione per il giornalismo, che lo spingeva fino a Strasburgo e Bruxelles per raccontare per la testata Europhonica cosa accade nei centri nevralgici dell’Ue.

Antonio non era ancora pubblicista, ma lo diventerà a breve, quando l’Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige consegnerà ai genitori del giovane il tesserino professionale postumo. 

Il reporter italiano è la quarta vittima della furia del 29enne Cherif Chekatt, lo stragista ucciso in un blitz delle forze speciali francesi dopo una lunga e forsennata caccia all’uomo. Una quinta persona resta in stato di morte cerebrale.

Chekatt, ha spiegato il ministro dell’Interno francese, Cristophe Castaner, non faceva parte di alcuna rete e non ha avuto appoggi nella fuga dopo l’attacco. Castaner, che ha definito “opportunistica” la rivendicazione dell’Isis, ha precisato che i tre agenti di polizia che hanno ucciso Chekatt nel quartiere di Neudorf non lo hanno trovato “per caso”, come alcuni hanno detto, ma a a conclusione di un “lavoro sul campo”.

“Sin dal primo momento le indagini si sono orientate sul quartiere di origine dell’attentatore” e “tutto fa pensare” che Chekatt non abbia mai lasciato Neudorf dopo l’attentato, ha spiegato il ministro. Suo fratello è stato arrestato in Algeria. 

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