Strauss-Kahn. Cosa è successo nella stanza 2806: tre ipotesi per una fellatio

Dominique Strauss Kahn (foto Ap/Lapresse)

NEW YORK – Cosa è successo nella stanza 2806 del Sofitel hotel di New York quando la carriera di Dominique Strauss Kahn, ormai ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, si è sgretolata in poco meno di mezza giornata?

C’è un’accusa di stupro, con aggravante di sodomia, che ha buttato in cella DSK e ha scatenato i segugi del pettegolezzo di mezzo mondo nel cercare notizie per smascherare un uomo di potere, ma soprattutto il più accreditato a diventare lo sfidante di Nicolas Sarkozy nella corsa alla presidenza della Francia.

Le ipotesi per la violenza, vera o presunta, sono tre. Le snocciola il New York Times in un lungo articolo di John Eligon. Del sesso in qualche modo c’è stato, accusa e difesa sono d’accordo. E’ stata violenza sessuale, rapporto consensuale o un malinteso: ovvero all’inizio la cameriera si sarebbe applicata a praticare una fellatio a Strauss Kahn salvo poi pentirsene.

Proviamo a ricostruire come andò quel 14 maggio, facendo un passo indietro rispetto alle immagini di Strauss-Kahn ammanettato,  insultato e poi uscito di prigione causa impianto accusatorio vacillante (situazione che ha fatto così riemergere anche l’ipotesi di un complotto di matrice francese).

Tra le 10.30 e le 11.30 della mattina del 14 maggio, Ophelia, la cameriera entrò nella stanza 2820 tre volte, usando la sua chiave elettronica . Alle 12.06 entrò nella 2806, la suite di Strauss-Kahn, alle 12.26 tornò nella 2820 e poco dopo nella 2806. Alle 12.28 DSK lasciò la stanza per andare a fare il check-out.

IPOTESI NUMERO UNO: STUPRO

Strauss-Kahn, stando a quanto raccontato dalla cameriera, sarebbe spuntato nudo nella stanza mentre stava pulendo. Avrebbe chiuso a chiave la camera, per poi spingere la cameriera sul letto. A quel punto lei sarebbe riuscita a liberarsi dal peso dell’uomo che l’avrebbe spinta in bagno: lì l’avrebbe costretta a un rapporto orale. A uno dei consulenti medici del tribunale, Ophelia avrebbe persino raccontato di aver sputato dello sperma sul tappeto del bagno.

L’avvocato della donna ha poi aggiunto che la cameriera avrebbe sputato anche sul muro e sul pavimento della suite e avrebbe riportato escoriazioni nell’area vaginale e lo stiramento di un legamento della spalla.

IPOTESI NUMERO DUE: RAPPORTO CONSENSUALE

Per la difesa di Strauss-Kahn il rapporto tra l’ex direttore dell’Fmi e la cameriera fu consensuale. La prova degli avvocati sarebbe il referto del Kings County Hospital Center di Brooklyn dove venne portato DSK per una visita medica dopo l’arresto: nessuna ferita o ematoma. Quindi niente violenza?

Sempre dal rapporto dei medici ospedalieri emergerebbe che la cameriera avrebbe raccontato che dopo il presunto stupro DSK si sarebbe vestito e avrebbe lasciato la stanza, come se nulla fosse successo. Inoltre Ophelia lasciò la 2806 per tornare nella 2820, ma questo particolare (confermato dalla chiave elettronica) è stato smentito dalla diretta interessata.

Davvero Strauss-Kahn ha stuprato la donna per poi andare tranquillamente a pranzo con la figlia e telefonare anche in albergo perché aveva perso uno dei suoi cellulari?

IPOTESI NUMERO TRE: MALINTESO

La terza possibilità sul caso DSK è quella del New York Times: i due non si sono capiti, la cameriera sarebbe entrata, avrebbe fatto prima sesso orale (consensuale) per poi fare retromarcia e non volere proseguire nel rapporto. A quel punto sarebbe scattata la violenza.

E se la cameriera fosse stata pagata ad hoc da qualcuno per mettere nei guai Strauss-Kahn?

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