ROMA – Svelato il mito di Atlantide? La città mitica si troverebbe sommersa nei pressi dello Stretto di Gibilterra. A scoprirla sarebbe una rivoluzionaria tecnologia che ha trovato un’isola che sembra corrispondere alla leggendaria città subcontinentale “perduta”, spesso idealizzata come un’utopica società avanzata dove regnava la saggezza.
Il filosofo Platone, 2.400 anni fa descrisse l’isola nei suoi testi, sosteneva che esistesse 9.000 anni prima che lui nascesse e fu distrutta da un evento apocalittico. Nonostante sia un mito creato da Platone probabilmente per illustrare le sue teorie politiche, geologi e cospirazionisti sono rimasti affascinati dalla storia e determinati a dimostrare che è un luogo reale.
Marc-Andre Gutscher, geofisico, ha ipotizzato una possibile posizione. Esaminando i testi di Platone è stato incuriosito dalle “Colonne d’Ercole”, ora indicata come lo Stretto di Gibilterra tra il Nord Africa e la Spagna, nella letteratura classica occidentale il limite estremo del mondo conosciuto. Riteneva che questo confine potesse essere lo Stretto di Gibilterra, che collega l’Oceano Atlantico al Mar Mediterraneo e separa Gibilterra e la Spagna peninsulare.
Gutscher avanza l’ipotesi che Atlantide sia identificabile con il rilievo sottomarino di Spartel Bank, a ovest di Gibilterra, e che la sua distruzione sia riconducibile a uno dei ricorrenti terremoti-maremoti scatenati in quella zona dallo sprofondamento di una porzione di crosta oceanica.
Channel 5, nella serie “Drain The Ocean” ha esplorato la teoria di Marc con l’uso di software di mappatura all’avanguardia. La tecnologia utilizzata ha riprodotto un’immagine di come sarebbe stato quel punto se il mare fosse stato prosciugato, facendo riemergere ciò che era sommerso.
Quando hanno mappato l’area individuata dal geofisico, hanno scoperto un insieme di terre.
“È questo il sito di Atlantide, esposto per la prima volta in 11.000 anni?”, chiede il giornalista nella clip. Gutscher spiega che Platone ha scritto che Atlantide è stata distrutta da “forti terremoti e inondazioni” e ciò corrisponde alla posizione dell’isola, dato che si trova sul confine di due placche tettoniche, un’area in cui sono molto frequenti i grandi terremoti.
Ma, secondo il giornalista, la teoria presenta un problema:”Su questa isola misteriosa non ci sono linee o forme che indichino la presenza di una grande città antica”, il che porta il geofisico ad ammettere:”Atlantide non era sulla piccola isola di Spartel, se così fosse non sono state comunque ancora trovate delle tracce”.
Il mistero tuttavia avvolge ancora l’isola. “Potrebbe non esserci traccia di una città costruita in pietra, ma le prove trovate sulla terra vicina indicano che durante l’età della pietra, quando i livelli del mare erano molto più bassi, qui vivevano delle persone”, ha concluso il narratore.
Fonte: Daily Star