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Tafida, 5 anni, non può guarire: battaglia legale dei genitori contro i medici che vogliono farla morire

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Il Royal London Hospital in una foto d’archivio.

ROMA – E’ un nuovo caso Charlie Gard che ha diviso aspramente medici e familiari? A Londra, Tafida Raqeeb, di cinque anni, è ricoverata al Royal London Hospital: soffre di una malformazione artero-venosa (MAV) e i medici hanno comunicato ai genitori che non c’è speranza possa riprendersi e sarebbe giusto porre fine alla sua vita.

I disperati genitori non si rassegnano e hanno avviato una battaglia legale affinché la piccola continui a vivere. Shelina Begum, un avvocato di 39 anni e il marito Mohammed Raqeeb, 45 anni, consulente edile, sostengono che Tafida è in coma e nel giro di pochi mesi potrebbe migliorare. Alcuni medici di un ospedale italiano sono disposti a curarla e vorrebbero il permesso di trasferire Tafida a spese private. Prima di presentare un ricorso giudiziario all’Alta Corte, ovvero domani, in cui chiederanno ai giudici di costringere l’ospedale a lasciare che Tafida si curi altrove, i genitori hanno inviato una lettera all’ospedale.

La madre di Tafida ha detto: “Siamo in una situazione disperata e vogliamo solo salvare nostra figlia. Non è cerebralmente morta, ha mostrato segni di progresso, apre gli occhi e muove gli arti”. “Ci sono medici esperti e rispettati disposti a curare Tafida, darle l’opportunità di vivere. Vogliamo la possibilità di provare. E’ doloroso sentirci dire che non le è permesso lasciare l’ospedale”. “Sappiamo che le probabilità sono poche ma non possiamo rinunciare alla possibilità di intervenire con una cura che potrebbe funzionare. Sta ancora lottando e noi dobbiamo lottare per lei”.

A Tafida, il 9 febbraio, mentre dormiva è esploso un vaso sanguigno nel cervello. E’ stata operata al King’s College Hospital da esperti neurochirurghi e ad aprile è stata trasferita al Royal London Hospital. I medici hanno comunicato alla famiglia che non c’è speranza che la piccola si riprenda, ma i genitori sostengono che mostra minimi segni di miglioramento, come aprire gli occhi, e dovrebbe esserle concessa una possibilità. Un portavoce del Royal London Hospital ha dichiarato:

“E’ un caso molto triste, siamo in stretto contatto con la famiglia per offrire supporto. I medici che assistono la bambina hanno determinato, insieme ad altri esperti, che ulteriori trattamenti medici invasivi sarebbero inutili”. “Ci stiamo impegnando con la famiglia per garantire che faremo tutto nel migliore interesse della bambina, raccomandando la sospensione del trattamento di sostegno vitale e l’avvio di cure palliative”. Una fonte dell’ospedale ha affermato che i medici italiani avevano affermato di non avere trattamenti diversi da quelli che può fornire il SSN britannico ma la famiglia sostiene che l’ospedale italiano si è offerto di tenere in vita Tafida finché non uscirà dal coma. Oltre a intraprendere un’azione legale, la famiglia ha avviato una petizione per chiedere all’ospedale di riesaminare la sua posizione.

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