PARIGI – Prima i colpi sentiti in prossimità della sinagoga di Jaurés, nel 19° arrondissement di Parigi. Poi le urla di una donna a Disneyland Paris che in un albergo andava gridando di essere Hayat Boumeddiene, la compagna e complice in fuga del terzo killer islamico, Amedy Coulibaly. Entrambi falsi allarmi, che danno la misura del clima di terrore che si respira ancora a Parigi, il giorno dopo la fine dell’assedio.
I presunti colpi d’arma da fuoco uditi davanti alal sinagoga erano in realtà “dei petardi“. I fedeli, preoccupati, avevano subito dato l’allarme su Twitter e le forze di polizia sono accorse sul posto. p
Falso era anche l’allarme scattato a EuroDisney, per una donna che urlava il nome di Hayat Boumeddine, tuttora in fuga e armata. Era uno scherzo, la donna è stata fermata dalla polizia.
In questo clima teso, la paura del nemico in casa resta alta. Soprattutto in vista della grande manifestazione di domenica, quando nel centro di Parigi sfileranno, tra gli altri, Angela Merkel, David Cameron, Matteo Renzi, Mariano Rajoy e Petro Poroshenko insieme al presidente francese Francois Hollande.
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