Terrorismo, da Ue accordo per tracciare passeggeri dei voli

Terrorismo, da Ue accordo per tracciare passeggeri dei voli
Terrorismo, da Ue accordo per tracciare passeggeri dei voli

BRUXELLES – L’Unione Europea ha trovato un accordo sul Pnr, il sistema di tracciamento dei dati dei passeggeri aerei. Le compagnie aeree dovranno criptarli dopo 6 mesi e archiviarli
per quattro anni e mezzo. Lo strumento consentirà di individuare gli spostamenti di terroristi e criminali.

Quattordici anni dopo l’11 settembre, ci sono voluti i massacri di Parigi per sbloccare un dossier proposto nel 2007 e rimasto incagliato tra Consiglio e Parlamento europeo, dove prevalevano le preoccupazioni per l’intrusione nella privacy. La dichiarazione, “di cemento armato, non di cartapesta” come l’ha definita il francese Bernard Cazeneuve, è stata siglata da tutti i 28 ministri degli Interni europei e consentirà di condividere i dati di tutti i voli intraeuropei, anche charter, oltre che di quelli da e per l’Europa.

Il meccanismo, assicura il Commissario europeo per gli affari interni Dimitris Avramopoulos, sarà operativo “quasi immediatamente” e comunque “appena possibile”. Il sistema di registrazione dei Pnr (Passenger name record) prevede per le compagnie aeree l’obbligo di registrare i dati (anagrafici, ma anche carte di credito e contatti) dei passeggeri e di metterli a disposizione delle autorità per “la prevenzione, la scoperta, le indagini e le incriminazioni per terrorismo e gravi reati”. I dati dovranno essere conservati “in chiaro” per sei mesi e “criptati” per ulteriori quattro anni e mezzo. Ma è stato semplificato il meccanismo per decodificare i dati su richiesta giudiziaria.

Lo scambio dei dati tra i 28 non sarà automatico, ma sempre su richiesta. E per Cazeneuve, che esprime “grandissima soddisfazione”, non è un limite. Anzi, sottolinea che l’approvazione del Pnr era una delle richieste “cruciali” della Francia nella “guerra totale al terrorismo”.

Restano gli altri due punti sollevati nel Consiglio straordinario tenuto una settimana dopo la strage del 13 novembre: ieri la Commissione ha presentato la proposta per la lotta al traffico di armi ed il 15 metterà sul tavolo quella per i controlli sistematici alla frontiera esterna anche per i cittadini europei, con consultazione obbligatoria del database di Schengen (Sis II).

Il Consiglio dei ministri degli interni ha anche approvato la base legale per il rafforzamento di Europol, che – tra l’altro – permetterà dal primo gennaio la costituzione del Centro europeo antiterrorismo (Ectc), ovvero la piattaforma per lo scambio di informazioni tra i 28. Scambio che resta “un problema in Europa”, ammette Avramopoulos che definisce “atteggiamento ingenuo” quello dei “servizi di intelligence che continuano a non condividere le informazioni”.

Angelino Alfano sottolinea che in Europa “si sta avanzando su tutti i settori” ma, aggiunge, “è chiaro che di fronte alla sfida terroristica, non ci si può accontentare” e “bisogna spingere sempre di più sulla cooperazione di polizia, giudiziaria e tra le intelligence europee” con un “modello italiano da esportare in Europa”. Quello del Comitato di analisi strategica anti-terrorismo “al quale partecipano sia le forze anti-terrorismo delle forze dell’ordine, sia i servizi”.

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