Thyssen, colpo di spugna tedesco? Sentenza italiana sui manager condannati a rischio applicazione

Thyssen, colpo di spugna tedesco? Sentenza italiana sui manager condannati a rischio applicazione
Thyssen, colpo di spugna tedesco? Sentenza italiana sui manager condannati a rischio applicazione

ROMA – I due dirigenti tedeschi della Thyssen Krupp condannati rispettivamente a 9 anni e 8 mesi, e a 6 anni e 10 mesi – sentenza definitiva emessa dalla Corte di Cassazione a marzo 2016 – per l’incendio  nello stabilimento di Torino in cui morirono sette operai nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, potrebbero farla franca.

C’è il rischio concreto infatti che un tribunale tedesco, tra un mese, riconosca la validità del ricorso dei legali di Harald Espenhahn, amministratore delegato delle acciaierie, e Gerald Priegnitz, consigliere del gruppo: le difformità procedurali tra codici penali italiano e tedesco non consentono l’applicazione automatica in Germania della sentenza italiana.

Dato l’impegno del ministro italiano della Giustizia Bonafede a far rispettare la sentenza espressa anche al collega omologo tedesco a dicembre scorso e ribadita ai parenti delle vittime (dell) a febbraio scorso, l’eventualità che i due dirigenti si sottraggano alla pena rischia di aprire un altro fronte polemico con un paese membro della Ue.

“Il giudice di Hessen che dovrà eseguire la sentenza italiana – spiega Ottavia Giustetti su Repubblica.it -, è stato intervistato da un inviato della trasmissione tv “Le Iene”, non ha in effetti escluso che l’intero processo possa concludersi davvero con un colpo di spugna, dopo che da oltre due anni l’Italia attende di vedere applicata la giustizia anche nei confronti degli imputati tedeschi. In carcere in Italia, invece, stanno scontando la pena gli altri quattro manager della multinazionale condannati”.

 

 

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