Tolosa, tutti gli errori degli uomini del raid

PARIGI – Tutti gli errori degli uomini del Raid, l'unita' d'assalto della polizia francese – 'concorrente' delle unita' speciali della gendarmeria (Gign) – nell'operazione contro il killer di Tolosa, Mohamed Merah: ad elencarli, sul sito internet del settimanale Marianne, e' Jean-Dominique Merchet, specialista di questioni militari, che ricorda anche la relazione particolare che lega il presidente al Raid da lungo tempo, da quando nel 1993 salvo' insieme a loro i bambini che erano stati presi ostaggio in una scuola di Neuilly, il comune dei miliardari alle porte di Parigi di cui era sindaco.

''Qualcosa e' andata storta – scrive Merchet – Mohamed Merah e' morto nel corso dell'intervento del Raid, mentre la missione dei poliziotti era di arrestarlo per consegnarlo alla giustizia''. Da un punto di vista puramente tecnico, prosegue, ''questa operazione, che e' durata 32 ore, si avvicina ad un fallimento''. Merah ''era solo e non aveva ostaggi''.

Secondo diversi esperti di antiterrorismo, prosegue Merchet, uno degli errori maggiori del Raid e' stato ''il modo di penetrare nell'appartamento, mercoledi' alle 3 della notte. I poliziotti hanno usato un ariete per sfondare la porta di ingresso, dietro alla quale Merah aveva apparentemente sistemato un frigorifero''. Cio' da' al terrorista ''il tempo di aprire il fuoco e di respingere il primo assalto''.

''In un caso come questo non si 'bussa' alla porta, neanche con un ariete. Perche' esistono altri modi di entrare''. Come gli esplosivi, che consentono di ''far saltare muri di cemento armato'', subito prima dell'assalto. ''E' una tecnica complessa…che il Raid padroneggia poco o male, e in ogni caso non la usa – sottolinea ancora l'esperto – Senza dubbio e' considerata troppo militare, buona per i gendarmi o le truppe d'assalto''. Inoltre, ''quando il Raid ha lanciato l'assalto, gli mancava l'elemento essenziale: informazioni affidabili. Gli agenti ignorano il luogo esatto dell'appartamento di trenta metri quadri in cui si trova Merah e non sanno neanche se sia ancora vivo''.

Altro interrogativo: ''Il tempo dello scontro a fuoco, quasi cinque minuti (…) Quando il successo di un assalto si misura sulla rapidita', in teoria meno di un minuto''. Un altro specialista citato da Merchet si interroga inoltre ''sul fatto che il ragazzo sia potuto uscire dal bagno. In realta', e' stato lui ad assalire i poliziotti, saltando poi dalla finestra'', in ''una postura offensiva, mentre il Raid si e' ritrovato sulla difensiva. In sintesi, gli agenti hanno perso l'iniziativa e si sono trovati in difficolta'''.

Infine, a Merah e' stato anche fatto scegliere il teatro dell'azione, il suo appartamento, quando invece ''si sapeva che ne sarebbe uscito ed era possibile bloccarlo in quel momento'', anche se cio' avrebbe presentato altri rischi, conclude Merchet.

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