TORINO, 2 GIU – L'ordine pubblico e' la priorita' nella vicenda della Torino-Lione. ''Lo faremo presente al prefetto nell'incontro di domani – spiega Nilo Durbiano, sindaco di Venaus, il paese dove ci furono gli scontri nel 2005 – in Valle di Susa c'e' il rischio che la situazione degeneri in atti violenti che si possono protrarre per anni, come accadde nei Paesi Baschi''. I sindaci dei Comuni delle valli di Susa e Sangone sono stati convocati domani mattina in Prefettura. ''E' bene che tutti tengano ben presente – dice Durbiano – che l'opposizione alla Tav non e' prerogativa di 2-300 esagitati, ma e' comune a un'ampia parte della popolazione della Valle di Susa. Per contrastare l'avvio dell'opera potrebbero arrivare dalle 3.000 alle 5.000 persone e se le cose dovessero mettersi male il numero potrebbe salire a 20 mila''. ''Non si risolverebbe il caso arrestando una cinquantina di persone – ribadisce il sindaco di Venaus – e neanche manganellandone 300. Il problema e' di ordine pubblico, con sviluppi imponderabili – conclude Durbiano – ed e' inopportuno l'approccio di chi pensa che si possa risolvere tutto con la forza''.
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