Uccide il figlio disabile soffocandolo con una spugna Uccide il figlio disabile soffocandolo con una spugna

Uccide il figlio disabile soffocandolo con una spugna: credeva di essere il secondo “Messia”

Olga Freeman, 40 anni, uccide il figlio disabile di 10 anni dopo aver subito un esaurimento nervoso. A causa del primo lockdown, nel 2020, Dylan non aveva più potuto frequentare la scuola speciale e la madre era stata costretta a provvedere da sola. Sembra che la donna avesse delle crisi psicotiche in cui credeva di essere il secondo “Messia” e doveva sacrificare il figlio per “creare un equilibrio nel mondo”.

Ex moglie del noto fotografo Dean Freeman, il 14 agosto 2020 ha soffocato Dylan mettendo una spugna nella bocca e l’ha fatto morire accanto ai suoi giocattoli, nella camera da letto dell’appartamento ad Acton, a ovest di Londra.

Dopo il delitto, Freeman si è recata alla stazione di polizia e detto “Ho ucciso mio figlio” aggiungendo di aver cercato di “ucciderlo dolcemente”, somministrando prima “una gran quantità di melatonina”.

Olga Freeman diceva di essere il secondo “Messia”

Dylan soffriva della sindrome di Cohen, una malattia genetica caratterizzata da ritardo dello sviluppo, inclusa disabilità, piccole dimensioni della testa, muscoli deboli e disturbi della visibilità. In tribunale è emerso che Freeman aveva lottato per prendersi cura di Dylan, anche autistico, nei sei mesi prima del decesso. All’epoca il padre era in Spagna.

Freeman aveva sofferto di manie di grandezza, diceva che era il “secondo Messia” e doveva andare a Gerusalemme. In una registrazione vocale aveva detto: “Questa è la mia missione: sacrificare il mio amato figlio per creare un equilibrio nel mondo”.

Dylan frequentava una scuola speciale cinque giorni alla settimana, ma durante il primo lockdown nel 2020, era rimasta chiusa e l’onere delle cure ricadeva sulla mamma.

Un’ex badante di Dylan, Rakesh Shukla ha detto che ha dovuto rinunciare al lavoro, che prevedeva di portare il bambino al parco “per un paio d’ore in modo che Olga potesse avere un po’ di tempo per se stessa”, perché lo trovava troppo impegnativo. Al Mail Online ad agosto aveva spiegato: “Era molto stressante, dunque non riesco a immaginare come deve essere stato per lei. L’ho vista la scorsa settimana e sembrava davvero esausta”.

All’Old Bailey, Freeman in collegamento video da un’unità psichiatrica, ha ammesso l’omicidio colposo dovuto alla ridotta capacità di intendere. L’avvocato difensore Jane Bickerstaff ha affermato che la donna era “affetta da depressione con sintomi psicotici”.

Il procuratore Gareth Patterson ha affermato che per la Corona la motivazione era accettabile dopo un’attenta valutazione. La sentenza sarà emessa l’11 febbraio. (Fonte: Daily Mail)

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