Ucciso fisico nucleare italiano in Olanda

Pubblicato il 27 Dicembre 2009 - 16:10 OLTRE 6 MESI FA

fisico Il Natale si tinge di giallo in Olanda. È morto in circostanze misteriose Antonio Ferrigno, 54 anni, fisico nucleare.

Il pomeriggio di Natale, il figlio teenager allarmato perché non lo sentiva, si è recato a casa sua, nella Burgermeester Elsenlaan a Rijswijk. Il ragazzo ha trovato il padre morto, pare, con le mani legate e in una pozza di sangue, «in condizioni disumane» come ha riferito poi la figlia più grande.

Nell’elegante appartamento, nei sobborghi residenziali, subito fuori L’Aja, non c’era traccia di scasso. L’uomo era deceduto da qualche giorno, dopo i primi rilievi autoptici, la sera del 25 dicembre, la salma è stata trasportata all’ufficio di medicina legale per l’autopsia, che non si sa esattamene quando verrà effettuata.

Ferrigno oltre a essere un esaminatore dell’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) in Olanda, un funzionario del dipartimento che si occupava dei nuovi ritrovati su scala mondiale in materia di pacemaker, era anche il tesoriere tanto apprezzato sia della comunità italiana di Delft che del Comitato degli italiani residenti all’estero (Com.It.Es). Una persona stimata e apprezzata da tutti.

La Polizia sta indagando sulle circostanze del delitto, ma è chiusa nel più stretto riserbo e non si sbilancia a fare alcuna ipotesi. Di sicuro si sa che come fisico nucleare, esaminatore di richieste di brevetto all’EPO, Ferrigno non si occupava di patenti «scottanti» e quindi non sarebbe stato ricattabile. Forse il delitto si potrebbe ricondurre alla sfera personale.

Un amico della vittima riferisce anche che ultimamente Ferrigno aveva ricevuto minacce e aggressioni telefoniche. Un membro della comunità italiana di L’Aja racconta incredulo: «Non era solo molto attivo nel sociale, ma era anche un uomo veramente generoso, ha sempre aiutato gli italiani, in particolare gli anziani in difficoltà, però sempre dietro le quinte, facendo beneficenza anonima. Se c’era qualche problema era il primo a mettere mano al portafoglio. Era una persona così gentile, riservata e anche un po’ timida e con un cuore d’oro».

Il presidente del Com.It.Es in Olanda riferisce emozionato: «Da quando Antonio è entrato a far parte del Com.It.Es ho avuto un vero collaboratore totalmente disponibile, instancabile ed efficace. Era tecnicamente preparato, ma era anche molto vicino alla comunità. Nelle riunioni più accese era lui che arrivava a mitigare gli animi, dicendo in modo rassicurante ‘Ma cosa possiamo fare per la nostra gente?’ Per questo era stato proprio Ferrigno il motore propulsore per organizzare la Giornata Italiana nel Limburgo, per avvicinare i membri della nostra comunità e capire i loro problemi».

Antonio Ferrigno sarà tumulato in Italia nella sua città natale a Cava dei Tirreni, dove avranno luogo i funerali, secondo un desiderio che aveva espresso precedentemente.