Ucraina, ancora incidenti in miniera. Scoppiano le polemiche

KIEV, 29 LUG – Nelle miniere di carbone ucraine si continua a morire a causa delle attrezzature obsolete e delle misure di sicurezza inadeguate e spesso non rispettate. Sono almeno 20 i minatori che hanno perso la vita oggi in due incidenti avvenuti nella regione di Lugansk e in quella di Donetsk, entrambe nell'Ucraina orientale. Ma il numero delle vittime è destinato ad aumentare, insieme alle polemiche.

Nella notte, un'esplosione causata da una fuga di gas metano misto ad aria ha ucciso almeno 17 persone che stavano lavorando a quasi mille metri di profondità nella miniera di Sukhodolskaia-Vostochnaia, nella regione di Lugansk. Altri due minatori sono al momento ricoverati per gravi ustioni, mentre di otto non si ha alcuna traccia.

Il leader del sindacato locale dei minatori, Dmitri Kaliventsev, è pessimista sulla sorte dei dispersi: "La cosa più probabile – ha detto – è che siano tutti morti". Qualche ora dopo, nella miniera di Makeievkae, nella vicina regione di Donetsk, un ascensore è caduto da un'altezza di 70 metri uccidendo tre persone e ferendone quattro. I dispersi, al momento, sono una decina.

In Ucraina, i minatori rischiano la vita ogni giorno per meno di 500 euro al mese. Le due tragedie di oggi, avvenute una in una miniera privata e l'altra in una di proprietà statale, sono infatti solo le ultime di una lunga serie.

Appena tre giorni fa, in una miniera di carbone di Donetsk, tre minatori sono morti e altri due sono rimasti feriti per il crollo di una volta. L'incidente peggiore resta quello del novembre 2007, quando un'esplosione simile a quella avvenuta la scorsa notte uccise 101 persone.

La miniera di Sukhodolskaia-Vostochnaia è una delle più ricche dell'Ucraina, ma anche una delle più pericolose. Le sue riserve di carbone sono stimate in 157,4 milioni di tonnellate e la produzione annuale si aggira attorno alle 712mila tonnellate, ma vi si sono verificati numerosi incidenti a causa della forte concentrazione di metano nel sottosuolo.

Il 9 giugno del 1992, 63 persone morirono e altre 100 rimasero ferite in un'esplosione di gas e polvere di carbone. Il 13 agosto del 2006, un incidente simile provocò otto morti e cinque feriti. Il mese scorso, è invece divampato un incendio, senza vittime.

La miniera ''maledetta'' è di proprietà della Krasnodan Coal, la seconda più grande società mineraria del paese, controllata dall'uomo più ricco d'Ucraina, Rinat Akhmetov. L'oligarca, che è il presidente del blasonato club calcistico Shakhtar e il proprietario della tv Trk, sostiene l'attuale presidente, Viktor Ianukovich, al punto da averne finanziato la campagna elettorale nel 2010.

L'Ucraina orientale, e soprattutto la regione di Donetsk, sono il feudo elettorale di Ianukovich, che oggi ha interrotto la sua vacanza in Crimea per volare nella regione di Lugansk e recarsi sul luogo dell'incidente della scorsa notte. Le famiglie delle vittime riceveranno un risarcimento di un milione di grivnie, circa 90mila euro.

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