Ucraina, è guerra civile. Ue: vertice d’emergenza. Russia: colpo di stato

Ucraina, è quasi guerra civile
Ucraina, è quasi guerra civile

KIEV – Ventisei morti e oltre duecento morti in piazza a Kiev. Tra le vittime anche sette agenti. Questo il bilancio di una giornata quasi da guerra civile. L’esplosione delle violenze in Ucraina ha lasciato un bagno di sangue che ha fatto allarmare le cancellerie di tutta Europa su una crisi che dura ormai da circa tre mesi. L’Ue ha convocato per mercoledì alle 14 una riunione straordinaria con i ministri degli esteri europei e decidere di eventuali sanzioni da imporre ai responsabili delle violenze. Lo ha annunciato la portavoce del ministro degli esteri Ue Catherine Ashton. E il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, avverte Ianukovich: “Ue pronta a reagire“.

Dall’Italia, il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha parlato di “rischio concreto di guerra civile”. Dall’altra parte il presidente ucraino Yanukovich resiste e addossa le responsabilità delle violenze all’opposizione, proclamando per giovedì una giornata di lutto nazionale. I servizi segreti hanno avviato operazioni anti-terrorismo. Le forze di sicurezza ieri hanno sferrato l’attacco a Maidan. Anche la Russia al fianco del presidente ucraino e denuncia un “tentativo di colpo di stato”.

Barroso ha invece telefonato al presidente ucraino per comunicare “lo shock e lo sgomento”, per “chiedere l’immediato stop della violenza” e la “ferma condanna dell’uso della forza” e che la Ue “è pronta a reagire fermamente ad un ulteriore deterioramento della situazione”.

Nella telefonata a Ianukovich, il presidente della Commissione ha sostanzialmente ripetuto i concetti espressi pubblicamente in una nota. Barroso, rende noto l’ufficio stampa dell’esecutivo europeo, ha anche “ricordato le speciali responsabilità del governo ucraino ad evitare la violenza ed a rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali” e “sottolineato l’importanza che tutte le parti si impegnino in un processo politico senza pre-condizioni, in uno spirito di responsabilità condivisa”.

Subito dopo si aggiunge la “grave preoccupazione” del segretario di Stato Kerry “per l’inaccettabile violenza per le strade di Kiev”. “Chiediamo al presidente Ianukovich  – si legge in una nota – e al governo ucraino di fermare immediatamente l’escalation in corso e riprendere il dialogo con l’opposizione per un cammino di pace. Le profonde divisioni in Ucraina non verranno guarite dal versamento di ulteriore sangue innocente”.

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