KIEV – Già condannato a quattro anni di reclusione in un processo che molti osservatori ritengono politicamente manovrato, l'ex ministro dell'Interno del governo Timoshenko, Iuri Lutsenko, è tornato oggi sul banco degli imputati per un altro processo, come e' successo alla ex premier Iulia Timoshenko, del cui governo faceva parte. L'accusa, questa volta, è di aver spiato, anche con l'aiuto di microspie, i movimenti dell'autista dell'ex numero due dei servizi segreti ucraini, Vladimir Satsiuk.
Le indagini sul caso sono correlate a quelle sul presunto avvelenamento da diossina che nel 2004 ha deturpato il volto dell'ex presidente ucraino, Viktor Iushenko. L'ex capo di Stato (allora candidato presidente) si sentì male proprio dopo un incontro con i vertici dei servizi segreti nella dacia di Satsiuk.
Durante l'udienza, Lutsenko ha chiesto al tribunale di vedere i documenti che provano la designazione automatica del giudice, Anna Medushevska, che secondo l'imputato non sarebbe imparziale. In risposta, il magistrato ha consigliato di inoltrare una richiesta scritta all'amministrazione del tribunale.
L'ex ministro si trova in carcere dal 26 dicembre del 2010, giorno in cui, mentre portava a passeggio il cane assieme al figlioletto, e' stato arrestato e portato via dagli agenti delle forze speciali. Dell'arresto, secondo la difesa avvenuto arbitrariamente e senza che fossero resi noti i motivi all'ex ministro, si sta occupando la corte di Strasburgo.