Ucraina. Paesi Nato progettano forza fissa nei Paesi dell’est

Forze Speciali Nato
Forze Speciali Nato

BELGIO, BRUXELLES – I passi necessari per mettere in atto l’accordo del vertice di settembre in Galles per la “presenza continua della Nato nell’est Europa”, passi avanti per il lancio delle forze di intervento rapido ‘punte di lancia’, sostegno politico e pratico all’Ucraina, avvio delle missioni di ‘defence capacity building’ in Georgia e Giordania, transizione in Afghanistan con la presenza di Ghani e Abdullah.

Saranno questi i temi principali sul tavolo della ministeriale esteri in programma martedi nel quartier generale della Nato a Bruxelles, cui parteciperà anche il ministro Paolo Gentiloni. “Le azioni aggressive della Russia hanno minato la sicurezza euro-atlantica” ha dichiarato il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, sottolineando che la Nato sta rassicurando gli alleati dell’est.

L’ambasciatore americano presso la Nato, Douglas Lute, ha sottolineato che “la combinazione delle sanzioni e della caduta dei prezzi del petrolio” stanno avendo effetto sull’economia russa. Ma mentre è condivisa la linea delle fermezza per reagire alle azioni di destabilizzazione, tra i 28 alleati, alla vigilia della ministeriale, emerge una differenza di approccio verso Mosca.

Un gruppo di paesi, tra cui Italia, Francia, Germania, ma anche Danimarca, Grecia, Spagna e Portogallo, vorrebbe una riconvocazione del Consiglio Nato-Russia per tenere aperto il canale di dialogo politico.

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