Ue propone la prigione per i cybercriminali. Pirateria punibile con 2 anni di carcere

BRUXELLES – La pirateria informatica nella Ue deve diventare un reato punibile con almeno due anni di prigione. E' il giro di vite contro il cybercrime contenuto in una proposta di legislazione europea approvata oggi (50 si', 1 no, 3 astenuti) dalla Commissione Liberta' civili (Libe) del Parlamento europeo. E' previsto che venga punito anche il possesso e la distribuzione del software e degli strumenti utili per compiere gli attacchi. Inoltre le societa' saranno responsabili delle attivita' di hacker in loro favore.

La pena minima dovrebbe salire a tre anni di prigione in caso di attacchi con furto di identita' o quando colpiscono infrastrutture critiche, come i sistemi informatici degli impianti di produzione d'energia o le reti del trasporto pubblico. E dovrebbero essere condannato con cinque anni di reclusione l'uso di strumenti ideati per gli attacchi su larga scala come i 'botnet'.

''Il danno finanziario alle aziende, ai privati e al settore pubblico ammonta a diversi miliardi di euro all'anno'' ha osservato la relatrice parlamentare, la tedesca Monika Hohlmeier (Ppe) che punta ad arrivare entro l'estate ad un accordo politico con il Consiglio Ue.

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