Un foulard può uccidere, attenzione a indossarlo: il hijab di una ragazza islamica monito anche per le occidentali

Un foulard può uccidere, bisogna fare molta attenzione a quando e come lo si indossa. Lo dimostra la morte di Ruwaida Adan, una ragazza musulmana di 15 anni, morta soffocata dal suo hijab .

Il velo islamico, versione mediorientale del foulard che piace tanto alle donne in occidente si è impigliato nel go kart di Ruwaida mentre correva con gli amici.

Secondo i parenti di Ruwaida Adan, la ragazza non indossava sempre l’hijab. Forse lo portava quel giorno più che per rispetto alla sua religione per proteggersi dal clima inglese. risultato: è rimasta strangolata durante una gara di go kart con i suoi amici nell’East London.

Ruwaida è rimasta coinvolta nel gravissimo incidente il 6 agosto 2021, morendo quattro giorni dopo in ospedale dove era stata ricoverata per una lesione cerebrale ipossica e asfissia.

Secondo la ricostruzione delle autorità, l’estremità del suo hijab sarebbero uscite dal casco e dalla tuta e due parti del suo carrello, progettate per evitare che gli oggetti sciolti si impiglino, sarebbero state danneggiate.

Nonostante il percorso di gara dei go kart prevedesse la rimozione di tutti gli indumenti larghi e l’adolescente fosse disposta a togliersi l’hijab, non sempre indossato come dichiarato dai genitori. 

Inoltre, il giorno dell’incidente non fu effettuato alcun controllo meccanico giornaliero. Nel carrello di Ruwaida la protezione in plastica della cinghia di trasmissione sull’asse posteriore era assente e la protezione del sedile posteriore era danneggiata.

Entrambi avrebbero dovuto coprire le parti mobili esposte, nelle quali si è impigliato l’hijab di Ruwaida causandone l’asfissia e morte il 10 agosto 2021. 

In seguito all’inchiesta, la famiglia di Ruwaida ha dichiarato: “Ruwaida era dolce e compassionevole con chiunque incontrasse.

Era così gentile, premurosa, attenta, amorevole, forte e saggia oltre i suoi anni.

Parlava sempre per coloro che non potevano parlare per sé stessi. Rideva e sorrideva sempre, aveva una risata contagiosa.

Perdere Ruwaida è stata la cosa più difficile che abbiamo mai affrontato e perderla così inaspettatamente è ancora peggio.

Non solo se n’è andata una parte importante della nostra famiglia, ma la sua morte ha causato a tutti noi un dolore così grande da cambiarci per sempre”.

 

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