Ungheria, assolto kepiro, il boia nazista di Novi Sad

BUDAPEST/BELGRADO, 18 LUG – Un tribunale di Budapest ha assolto oggi l'ungherese Sandor Kepiro (97 anni), uno degli ultimi criminali di guerra nazisti ancora in vita, dall'accusa di coinvolgimento diretto in crimini e atrocita' commessi nel 1942 a Novi Sad, nel nord della Serbia, provocando reazioni sdegnate e aspre critiche sia in Serbia sia in seno alla comunita' ebraica.

Le centinaia di vittime dell'eccidio compiuto da Kepiro a Novi Sad, nella Voivodina serba annessa allora all'Ungheria alleata della Germania nazista, erano infatti in massima parte serbi, ebrei e rom.

''La sentenza insulta la memoria delle 1.246 vittime della strage di Novi Sad'', ha detto Ephraim Zuroff, il responsabile del Centro Simon Wiesenthal che era presente oggi alla lettura della sentenza nel Tribunale di Budapest. ''Si tratta di uno scandalo'', ha aggiunto, ricordando che Kepiro resta ''al primo posto nella lista dei criminali di guerra nazisti'' superstiti stilata dal Centro Wiesenthal.

Il Centro, ha ricordato Zuroff, ha contribuito alla riapertura del caso, nel 2006, e all'allestimento del processo trasmettendo numerosi documenti e informazioni alle autorita' ungheresi.

La sentenza di assoluzione e' stata accolta con applausi da un gruppo di estremisti di destra presenti nell'aula del Tribunale. ''Ecco, e' questa la giustizia ungherese'', ha gridato uno di loro rivolto a Zuroff.

Aspre critiche e ferma condanna per il verdetto assolutorio sono venute anche da Belgrado. Il procuratore serbo per i crimini di guerra, Vladimir Vukcevic, che era presente anch'egli oggi nell'aula del Tribunale di Budapest, si e' detto ''sorpreso'' per la decisione dei giudici ungheresi.

''Mi aspettavo che, indipendentemente dal lungo periodo di tempo trascorso (dai crimini), si arrivasse a una condanna nel rispetto delle vittime e per soddisfare il senso di giustizia, ma cio' non e' avvenuto'', ha affermato Vukcevic che si e' detto sdegnato per gli applausi che hanno accompagnato la sentenza di assoluzione.

Il capo della comunita' ebraica di Serbia, Aleksandar Neciak, ha detto da parte sua di non essere sorpreso dal verdetto. ''In un paese dove tanti voti vanno a un partito filofascista e dove vi sono segnali di una crescita del numero dei neonazisti, non si puo' attendere altro''.

Kepiro, che e' malato con problemi di cuore e che ha assistito alla sentenza su una sedia a rotelle, assistito da infermieri e condotto in aula direttamente dall'ospedale, ha sempre sostenuto al processo (cominciato il 5 maggio) di essere innocente e di non avere mai ucciso nessuno.

Secondo l'accusa, Sandor Kepiro guido' una retata nel corso della quale 1.246 persone – serbi, ebrei e rom – furono uccise a Novi Sad tra il 21 e il 23 gennaio 1942. Lui personalmente avrebbe ordinato l'eliminazione di 36 persone.

Kepiro era gia' stato condannato a 10 anni di carcere nel 1944 da un tribunale militare, ma la sentenza era stata poi annullata, e nel 1946 era stato nuovamente condannato in contumacia a 14 anni da un tribunale del regime comunista. Ma non e' mai stato in carcere: alla fine della guerra nel 1945 si rifugio' in Argentina, tornando in Ungheria nel 1996.

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