Ungheria: entra in vigore la nuova Costituzione

BUDAPEST – La nuova Costituzione ungherese, dai marcati toni nazionalistici e fortemente voluta dal premier Viktor Orban, e' entrata in vigore oggi introducendo riforme molto controverse della Banca Centrale, della giustizia e della legge elettorale.

Criticato sia all'interno che all'esterno, forte della maggioranza del suo partito, il Fidesz, in due anni il primo ministro ungherese ha rimodellato la Turchia a sua immagine. Oltre alle riforme dell Banca centrale, dei media, della giustizia e della legge elettorale, infatti, il governo Orban ha introdotto una legge sulla "stabilità finanziaria", che fissa un'aliquota fiscale unica al 16 per cento modificabile solo con i voti di due terzi del parlamento: un insieme di misure che legano le mani ad un futuro governo, anche in materia di bilancio. Per questo Guy Verhofstadt, ex primo ministro belga e presidente dei Liberali al parlamento europeo, ritiene che la nuova Costituzione ungherese sia il "cavallo di Troia di un sistema politico più autoritario basato sulla perpetuazione del potere di un solo partito".

Nella nuova Costituzione sparisce la dicitura Repubblica d'Ungheria per lasciare il posto alla sola 'Ungheria' e compare un esplicito riferimento a Dio: "Dio benedica gli ungheresi". Per quanto riguarda la sfera politica, la nuova Carta rende retroattivamente "responsabili dei crimini comunisti" commessi fino al 1989 i dirigenti dell'attuale partito socialista (ex comunista), i quali hanno denunciato "l'instaurazione di una dittatura" da parte di Orban. Per quanto riguarda la religione, la nuova Costituzione riduce da 300 a 14 le comunita' che possono beneficiare di sovvenzioni pubbliche. Il testo va a toccare anche la sfera privata dei cittadini stabilendo che l'embrione e' un essere umano sin dall'inizio della gravidanza e che i matrimoni possono avere luogo solo tra un uomo e una donna.

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